Quando si parla di calcio contemporaneo, e di Serie A in particolare, si dice sempre che il dribbling sta scomparendo. La realtà è un po’ meno netta, e allora – come sempre – è bene diffidare dai luoghi comuni. Dalle frasi fatte. Sono i dati a indicarci la via giusta: quelli rilevati dall’osservatorio CIES, incredibile ma vero, ci dicono che il campionato italiano accoglie alcuni tra i migliori giovani dribblatori al mondo. Per chi vuole consultarlo, il report completo è a questo link, ma ora cerchiamo di capirlo meglio. Di interpretarlo. In pratica, il CIES ha cercato di individuare, guardando solo a quelli sotto i 23 anni, i giocatori che cercano di superare l’avversario diretto con maggior frequenza. Di conseguenza, hanno scovato anche quelli che lo fanno meglio, almeno stando alle statistiche dela stagione in corso. Per quanto riguarda la percentuale di dribbling riusciti nelle cinque leghe top (Premier, Liga, Serie A, Bundes e Ligue 1), al primo posto c’è Lazar Samardzic: il fantasista dell’Udinese tenta il dribbing 3,1 volte a partita, e riesce a portarlo a termine nel 72% dei casi. Il 10% in più rispetto a Jude Bellingham, anche lui con 3,1 dribbling tentati per match.
Dietro Samardzic ci sono Anthony Gordon del Newcastle (67% con 4,3 tentativi a partita), Fran Pérez del Valencia (66% con 4,1 tentativi), Gabriel Martinelli dell’Arsenal (65% con 4,9 tentativi). Un po’ più sotto, ma non così distanti, ci sono altri calciatori che militano in club di Serie A: Nicolò Cambiaghi dell’Empoli (60% con 4,3 tentativi), Charles De Ketelaere dell’Atalanta (58% con 3,4 tentativi), Matías Soulé del Frosinone (56% con 5,6 tentativi), Khvicha Kvaratskhelia del Napoli (52% con 6,4 tentativi).
La presenza di Kvaratskhelia ci permette di tornare al punto di partenza: la leggenda metropolitana, ormai si può dire, secondo cui in Serie A nessuno cerchi più il dribbling. L’esterno georgiano del Napoli, infatti, occupa il primo posto assoluto per dribbling tentati a partita nelle cinque leghe top: 6,4. E non è una presenza isolata: al sesto posto di questa particolare classifica, dietro Yamal (Barcellona), Koleosho (Burnley), Zaragoza (Granada) e Nico Williams (Athletic Club) c’è di nuovo Matias Soulé, con 5,6 dribbling tentati ogni 90′. Poco più sotto ci sono Zito Luvumbo del Cagliari e Mattia Cancellieri dell’Empoli, con 4,9 e 4,4 dribbling tentati per match, rispettivamente.
Insomma, è il momento di rivedere le nostre posizioni. Di rimetterle in discussione, quantomeno. La presenza in classifica di calciatori che militano in tutta la Serie A, in squadre di prima fascia (Napoli e Atalanta) come piccolo borghesi (Udinese, Frosinone, Cagliari, Empoli), dimostra che qualcosa sta cambiando. Anche perché, come detto in apertura, stiamo parlando di ragazzi destinati a diventare adulti, di giovani talenti che aspirano a diventare talenti affermati e quindi a influenzare il calcio del futuro. Magari torneremo a vedere tutti i dribbling che vogliamo, che oggi ci mancano così tanto. Le premesse ci sono tutte.