Chris Smalling ha giocato la sua ultima partita con la Roma lo scorso primo settembre. Da quel giorno, intorno alla sua assenza sono fiorite delle incredibili leggende metropolitane, storie anche inverosimili di cui ovviamente non ci occuperemo. Qui ci limitiamo a riportare soltanto i fatti, quelli più o meno accertati, e le manifestazioni pubbliche dei soggetti in causa: la Roma non ha mai rilasciato comunicati ufficiali sulle condizioni di Smalling, ma da Trigoria è filtrato che il difensore inglese soffre di una fastidiosissima infiammazione al tendine rotuleo, un problema iniziato durante lo scorso ritiro precampionato e che col tempo è diventato praticamente cronico, costringendolo a saltare tutte le partite disputate dalla squadra giallorossa. Smalling nel frattempo non si è espresso in prima persona, l’esatto contrario di Mourinho: l’ormai ex allenatore della Roma ha detto che «l’infortunio di Chris ha rovinato la nostra stagione», ma ha anche detto parole più sibilline, per esempio a a novembre ha raccontato che «Smalling non sa se fuori c’è vento, visto che è sempre in infermeria: si tira un po’ indietro, non sa giocare sul dolore anche se l’infortunio c’è». Un’altra dichiarazione non proprio conciliante di Mou è arrivata a metà dicembre: «Mancini ha un problema importante ma non ha le due gambe rotte e quindi giocherà a Bologna. Non è come chi ha un problema all’unghia e non gioca». In questo caso, è evidente, non c’era bisogno di pronunciare il nome di Smalling per fare riferimento a lui.
Ora che Mourinho non c’è più, Smalling ha deciso di dire la sua. E l’ha fatto attraverso una story pubblicata sul suo profilo Instagram: «Vorrei affrontare alcune delle voci che circolano da qualche tempo. Vorrei anzitutto mettere in chiaro che non ho mai né chiesto né contemplato di lasciare questo grande club. Detto francamente, gli ultimi mesi sono stati i più frustranti della mia carriera. Ci sono cose nel calcio come nella vita che possiamo controllare, e altre che invece sfuggono al nostro controllo. Il mio infortunio appartiene alla seconda categoria. A nessun calciatore piace trascorrere le proprie giornate su un lettino fisioterapico. […] Mi sono mostrato aperto verso qualsiasi tipo di soluzione proposto dagli specialisti, tanto a breve quanto a lungo termine, e le insinuazioni secondo cui avrei dettato io il piano di recupero sono false. Avendo escluso ogni esperto consultato il ricorso all’intervento chirurgico, non mi resta che confidare nelle competenze di chi segue la mia riabilitazione, la quale, al contrario di quello che si crede, comprende, eccome, antidolorifici. In abbondanza».
La reazione alle «voci» citate da Smalling deve essere considerata anche come una risposta a José Mourinho. Anche perché tra i due, ai tempi del Manchester United, era successa la stessa identica cosa. Ovviamente con altri infortuni e con altre frasi dette ai giornalisti, ma la vicenda si è svolta in modo del tutto similare. Basta una ricerca in rete per rendersene conto: in questo articolo del Telegraph, per esempio, vengono ricordate alcune dichiarazioni di Mourinho del novembre 2016, e anche allora il manager portoghese disse che «Smalling non sente di poter giocare al 100% visto che prova dolore». In questo pezzo di The Independent, invece, Mourinho parla di Smalling e dei suoi infortuni senza citarlo direttamente, ma allo stesso tempo dice che «i calciatori moderni hanno un approccio troppo cauto: devono essere più coraggiosi, mettere in gioco il loro corpo, e invece sono molto prudenti».
Nella stagione 2016/17, quella a cui fanno riferimento queste frasi di Mourinho, Smalling ebbe a che fare con una frattura del dito del piede e con un altro fastidio al ginocchio. Due problemi che lo costrinsero a saltare una ventina di partite. Nella stagione successiva (2017/18), l’ultima completa di Mou a Old Trafford, le cose andarono molto meglio: Smalling non subì grossi infortuni e venne utilizzato in 46 gare di tutte le competizioni. Eppure Mourinho non riuscì proprio ad affezionarsi a lui, al punto che in un’intervista del settembre 2019 non citò il suo nome tra i difensori inglesi che aveva incrociato nel corso della sua carriera. Il loro nuovo incontro a Roma era iniziato bene, al netto di alcuni problemi fisici con cui Smalling ha convissuto nella stagione 2021/22. Poi, però, tutto è andato a rotoli negli ultimi mesi. Esattamente come sette anni fa.