Luciano Darderi, la nuova promessa del tennis italiano, ha vinto il suo primo torneo ATP

Il successo a Córdoba l'ha proiettato nei top 100 del Ranking ATP.

La Coppa Davis, il primo posto nel Ranking per nazioni ITF (per la prima volta nella storia), Jannik Sinner che vince il primo Slam della sua carriera. Tutto in poche settimane. E ora, come se non bastasse, è arrivato il primo successo di Luciano Darderi in un torneo ATP. Si può dire senza timori di essere smentiti: il tennis italiano sta vivendo un momento magico, almeno a livello maschile. E proprio la vittoria di Darderi lancia ha un enorme significato, ci dice che questo exploit potrebbe durare ancora per un po’. Darderi, infatti, compirà 22 anni il giorno di San Valentino, e ha ancora ampi margini di miglioramento. Lo ha dimostrato al Córdoba Open, torneo dell’ATP Tour 250, battendo uno dopo l’altro il cileno Barrios Vera, l’austriaco Ofner, il tedesco Hanfmann, l’argentino Báez e infine Facundo Bagnis in finale. Prima ancora, però, Darderi aveva superato Giannessi e Collarini nei match di qualificazione. Sì, avete letto bene: Darderi ha conquistato il suo primo titolo pro in carriera ma era partito dalle qualificazioni. Anche per questo, nella conferenza stampa subito dopo la finale, ha detto che «sono partito dalle qualificazioni, ero il numero 136 del mondo, e ora ho vinto il torneo. È incredibile, è un sogno che diventa realtà».

Nella stessa conferenza stampa, Darderi ha spiegato che «la vittoria qui a Córdoba mi aprirà un sacco di possibilità: ora posso pensare di entrare in tabellone a Parigi, a Wimbledon. Non mi aspettavo di vincere, ma negli ultimi mesi ho lavorato duramente. L’anno scorso ho vinto i miei primi Challenger, oggi il primo titolo ATP. Devo continuare così». Darderi non ha esagerato con le parole: la vittoria in Argentina, infatti, gli ha permesso di arrampicarsi fino alla posizione 76 del Ranking ATP. Così è diventato il sesto tennista italiano nei primi 100: un numero che dice tanto.

La sintesi della finale

Darderi ora si sposterà a Buenos Aires, che è un po’ il suo torneo di casa: è nato infatti a Villa Gesell, una località che si trova proprio nell’enorme provincia della capitale argentina. Suo padre (che poi è anche il suo allenatore) è l’ex tennista Gino, che si è trasferito con tutta la famiglia in Italia quando Luciano aveva circa dieci anni. Si è allenato tra Roma e Arezzo, anche perché provvisto di passaporto italiano – per via della doppia nazionalità di suo nonno, emigrato in Argentina nel secolo scorso. Nel 2021 sono arrivati le prime due vittorie a un evento ITF, a Monastir (Tunisia), mentre i successi ai Challenger risalgono al 2023, ai tornei di Todi e di Lima.

Darderi è un tennista di grande impatto fisico, solidissimo da fondo campo ma a suo agio anche in un contesto di gioco più veloce. Non a caso ha sempre detto che la sua superficie preferita è «il cemento, soprattutto quello outdoor». Il suo modello è sempre stato Juan Martín del Potro, un altro giocatore muscolare, potente, aggressivo. Ha anche una buona base tecnica, anche se deve migliorare nella varietà degli schemi. Ma, come detto, di tempo ce n’è. E ora ci sono anche i margini per potersi misurare in tornei più impegnativi. La stessa strada potrebbe seguirla anche un altro Darderi: suo fratello Vito, ex campione italiano Under 12 reduce dall’esordio ATP al torneo di Pescara. A meno di 16 anni. Un altro segnale inequivocabile sul momento magico del nostro tennis.