Cos’altro si può dire sul mercato del Chelsea che non sia già stato detto? Magari diamo l’impressione di volerci accanire su un club già in difficoltà, ma non è colpa nostra se a ogni aggiornamento sullo stato delle finanze dei club europei scopriamo che quelle messe sempre, puntualmente, inevitabilmente peggio sono quelle dei Blues. Come riporta Cies – Football Osservatory, il Chelsea è la squadra con il maggior “volume d’affari” tra i 169 club europei che negli ultimi cinque anni, tra acquisti e cessioni in sede di calciomercato, abbiano mosso capitali per almeno cento milioni di euro. Il volume di affari del Chelsea, tra acquisti e cessioni di giocatori, negli ultimi cinque anni soltanto ammonta a più di due miliardi e mezzo di euro. Nel report a questo dato viene associato anche la differenza tra quanto speso e quanto incassato nel calciomercato delle passate dieci stagioni: da questo punto di vista il bilancio del Chelsea è in profondo rosso, con un passivo di più di un miliardo di euro. Di questo miliardo di euro di passivo, 782 milioni sono stati accumulati negli ultimi cinque anni, 170 solo nella stagione 2023/2024.
Cos’altro si può dire sul mercato del Manchester United che non sia già stato detto? Magari diamo l’impressione di volerci accanire su un club già in difficoltà, ma non è colpa nostra se a ogni aggiornamento sullo stato delle finanze dei club europei scopriamo che quelle messe sempre, puntualmente, inevitabilmente peggio, subito dopo quelle del Chelsea, sono quelle dello United. Dati sempre estrapolati dal CIES Football Observatory Weekly Post: nelle ultime cinque stagioni, sul calciomercato i Red Devils hanno mosso una cifra di poco superiore al miliardo e trecento milioni di euro. Tanto ma non tantissimo, se si considera che il Barcellona nello stesso periodo ha mosso venti milioni di euro in più, mentre il Psg e il Manchester City segnano rispettivamente un miliardo e quattrocento e un miliardo e settecento milioni di volume d’affari. Quello che ci fa dire che lo United sul mercato si è mosso peggio di tutte queste squadre è il passivo registrato negli ultimi dieci anni: un miliardo e trecentoquarantotto milioni. Lo avevamo scritto qui: nessuno è capace come lo United a spendere un sacco di soldi per acquistare un giocatore che sarà poi ceduto, a confronto, per pochi spiccioli.
Che altro si capisce leggendo questo report? Che quattordici club di sette Paesi hanno mosso ognuno più di un miliardo di euro negli ultimi cinque anni. Che, come sempre quando si tratta di soldi, da padrone la fanno le squadre inglesi (cinque), seguite a pari merito da quelle italiane, spagnole e tedesche (due), poi dall’unica francese – provate a indovinare qual è – una portoghese e una olandese. Delle 169 squadre il cui volume d’affare negli ultimi cinque anni ha superato i 100 milioni, ce ne sono soltanto cinque non europee e addirittura 30 inglesi. I numeri, ovviamente, variano moltissimo e seguendoli si può tracciare una storia recente del potere economico nel calcio: si va dai meno -384 milioni di passivo accumulati dall’Al-Hilal praticamente tutti nell’ultima stagione, ai +354 milioni registrati dal Benfica grazie ad anni e anni di azzeccatissimo player trading (comprare a pochissimo e vendere a moltissimo). Un discorso che in Italia vale soprattutto per una squadra, non a caso presente nelle prime venti posizioni di questa peculiare classifica: l’Atalanta, che negli ultimi cinque anni ha un volume d’affari di 928 milioni, negli ultimi dieci è in attivo di 233 milioni, negli ultimi cinque è a +126, nell’ultima a +80.