In Champions il Psg non segna senza Mbappé

Non che ce ne fosse bisogno, ma l'ennesima conferma è arrivata anche nella partita contro la Real Sociedad.

Si capisce lo scoramento nella voce di Luis Enrique quando ha detto che il Psg deve «abituarsi a fare a meno di Mbappé». Si capisce perché è oggettivamente difficile immagine questa squadra senza il numero 7, talmente difficile che persino il Presidente della Repubblica francese e l’emiro del Qatar hanno provato a convincerlo a restare a Parigi organizzando una quasi-cena di Stato all’Eliseo. Niente da fare, però: Mbappé andrà via quest’estate, il suo passaggio al Real Madrid è il segreto peggio celato della storia del calciomercato, il vuoto che lascerà impossibile da riempire persino per una squadra che ha i soldi necessari a risolvere qualsiasi problema, togliersi qualsiasi sfizio, superare qualsiasi avversità. Ma come si fa a sostituire un giocatore che ha segnato undici degli ultimi quindi gol segnati dal Psg nei turni a eliminazione diretta della Champions League? Nel ritorno degli ottavi di finale contro la Real Sociedad, l’ennesima conferma (non che ce ne fosse bisogno): il Psg non può fare a meno di Mbappé, autore dei due gol che hanno assicurato il passaggio del turno ai parigini.

Kean, Marquinhos due volte, e Barcola: questi gli unici altri tre marcatori a segno nelle ultime quindici partite a eliminazione diretta giocate in Champions dal Psg. Nel calcio spesso si discute della sottile differenza che passa tra l’essere importanti e l’essere indispensabili. Spesso per un istinto di autoconservazione, allenatori, dirigenti e presidenti ribadiscono il principio secondo il quale in una squadra di calcio tutti i giocatori sono importanti ma nessuno è indispensabile. È retorica, lo sappiamo. È una bugia, si capisce. Ci sono giocatori che sono evidentemente indispensabili, il cui contributo non può nemmeno essere quantificato nella unità misurabili del calcio: per quanto assurda sia, questa statistica riguardante i gol di Mbappé e i gol del Psg dagli ottavi di finale di Champions in poi non riesce neanche lontanamente a esaurire l’importanza che questo giocatore ha (avuto) per la squadra in questi anni. E tra l’altro non è nemmeno il traguardo numerico più incredibile superato da Mbappé.

Di un altro, forse pure più impressionante, avevamo scritto qui: dopo Lewandoski, Messi, Ronaldo e Kane, Mbappé è il miglior marcatore del calcio europeo degli ultimi dieci anni con 271 gol in 352 presenze. La differenza sta però nel fatto che quasi tutti quelli che gli stanno davanti sono alla fine della loro carriera, e lo stesso discorso vale anche per tutti quelli che gli stanno dietro. Lui ha ancora i migliori anni davanti. Difficile davvero abituarsi a fare a meno di uno così.