Il Liverpool sta testando un’intelligenza artificiale specializzata in schemi da calcio d’angolo

Si chiama TacticAI ed è il prodotto di una collaborazione con Google.

Sappiamo già che nel 2024 l’intelligenza artificiale diventerà strumento di uso comune: ChatGPT lo è già, alla prompt art generata da Midjourney o da DALL-E ci siamo abituati da un pezzo, siamo qui che aspettiamo di assistere al primo premio Oscar assegnato a un film ideato e realizzato con Sora (o forse sarebbe più corretto dire da Sora?). Il calcio fa parte di questo mondo e questo sta diventando il mondo delle intelligenze artificiali, quindi possiamo davvero farci trovare stupiti davanti alla notizia dei primi esperimenti che mescolano AI e tattica? No, si capisce. E nemmeno ci si può stupire che la parte dei pionieri in questo la facciano le squadre inglesi, che già in passato si sono dimostrate particolarmente attente alle novità tecnologiche: quando i Big Data applicati al calcio erano ancora una novità rivoluzionaria, le prime a intuirne il potenziale trasformativo (migliorativo) furono proprio le squadre inglesi. La stessa cosa sta succedendo con le intelligenze artificiali, a quanto pare.

Secondo quello che riporta SoFoot, infatti, il Liverpool ha iniziato una collaborazione con DeepMind, ramo di azienda di Google che si occupa appunto di intelligenza artificiale. La collaborazione consiste nell’uso – al momento ancora sperimentale e limitato – di TacticAI, macchina sviluppata da Big G e specializzata, come si intuisce dal nome, in tattica calcistica. In particolare, TacticAI si occupa di elaborazione di schemi a partire da calcio d’angolo. In un articolo su Afp si spiega che questa AI elabora una enorme quantità di dati – posizione dei giocatori in campo, altezza, velocità, peso, movimenti – per generare il migliore schema da calcio d’angolo possibile. Ovviamente, al momento siamo ancora nell’Antropocene e quindi la decisione finale sull’impiegare o meno lo schema suggerito dalla macchina in allenamento o addirittura in partita spetta all’allenatore. Un essere umano, dunque, conserva il potere decisionale. Ma, ancora una volta: vista la velocità con la quale le innovazioni si susseguono nel campo delle intelligenze artificiali, potremo stupirci davvero quando scopriremo della prima squadra che decide di affidare la panchina a un discendente di TacticAI?

Nel frattempo, però, nessun giocatore del Liverpool ha usato TacticAI, o meglio, uno schema elaborato da TacticAI. Come ha spiegato a SoFoot Andy Harland, professore della Loughborough University nel Regno Unito, la partita è l’unica vera prova per capire quanto questa intelligenza artificiale possa contribuire alla vita tattica di una squadra di massimo livello. E se TacticAI si dovesse dimostrare capace? Forse, dice Harland, allora assisteremmo all’inizio della proliferazione delle AI, con ogni club che se ne costruisce o ne acquista una propria. A quel punto, gli scenari possibili sarebbero due, dice il professore. Le varie intelligenze artificiali si annullano l’un l’altra e il cerino torna in mano ai cari vecchi allenatori. Oppure inizia la fine dell’Antropocene. Almeno nel calcio. Ma si sa, il calcio fa parte di questo mondo.