Mikel Arteta è l’unico allenatore a non aver perso contro Guardiola e Klopp in una stagione

Otto punti in quattro partite contro Manchester City e Liverpool.
di Redazione Undici 02 Aprile 2024 alle 12:00

Lo 0-0 ottenuto dall’Arsenal in casa del Manchester City ha un peso specifico enorme. Basta guardare la classifica: in questo momento, infatti, i Gunners sono secondi davanti alla squadra di Guardiola, e hanno soltanto due punti di svantaggio dal Liverpool di Klopp. E poi c’è un dato statistico piuttosto significativo, per Arteta: il tecnico spagnolo dell’Arsenal, grazie al pareggio ottenuto a Etihad, è infatti diventato il primo allenatore nella storia della Premier League a rimanere imbattuto, per un intero campionato, contro il Manchester City di Pep Guardiola, e contro il Liverpool di Jürgen Klopp. Questo risultato – che tra l’altro resterà dovrebbe restare irripetibile: Klopp ha annunciato il suo addio al Liverpool e che non allenerà nessun altro club in Inghilterra – e è stato ottenuto grazie a due vittorie e due pareggi nelle quattro gare contro Citizens e Reds: un bottino di otto punti che, in qualche modo, alimenta le ambizioni da titolo dell’Arsenal.

Ma andando con ordine, e ricostruiamo tutte le tappe di questa striscia di risultati positivi: 8 ottobre 2023, ottava giornata: Arsenal-Manchester City finisce 1-0, con rete di Martinelli. 23 dicembre 2023, 21esima giornata: Liverpool-Arsenal 1-1, al vantaggio di Gabriel risponde Salah. 4 febbraio 2024, 23esima giornata: Arsenal Liverpool 3-1, vittoria dei Gunners firmata da Saka, Martinelli e Trossard. 31 marzo, 30esima giornata: Manchester City-Arsenal 0-0. La statistica, a dire il vero, si limita esclusivamente alla Premier League: in Champions l’Arsenal potrebbe ancora trovare il Manchester City in finale; in FA Cup, invece, la squadra di Arteta è stata eliminata proprio dal Liverpool di Klopp, uscito con un netto 0-2 dalla sfida all’Emirates Stadium.

Va detto anche che da dicembre 2019, cioè da quando siede sulla panchina dell’Arsenal, il bilancio di Arteta contro i due manager più dominanti in Inghilterra non è stato proprio felicissimo: l’allenatore spagnolo, infatti, ha vinto solo cinque dei 14 incontri disputati contro Klopp in tutte le competizioni; contro Guardiola la percentuale di successo crolla drasticamente fino al 25%: tre vittorie in 12 scontri diretti in tutte le competizioni. Il fatto che le cose stiano cambiando – anzi: che siano cambiate – è un segnale importante: Arteta e la sua squadra sono cresciuti molto, possono legittimamente puntare a vincere il campionato, a spodestare Guardiola e Klopp dal trono della Premier. E a interrompere un digiuno che dura da vent’anni esatti: nel 2004, infatti, l’Arsenal conquistava il suo ultimo titolo, quello indimenticabile degli Invincibles. 

>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici