Cos’è la dieta paleolitica adottata da Marcos Llorente dell’Atlético Madrid

Il centrocampista ha adottato lo stile di alimentazione degli uomini primitivi: sì a carne, patate e semi, bandita la pasta, il pane e i latticini.

In un’intervista all’emittente Cadena SER, il calciatore dell’Atlético Marcos Llorente ha confessato di essere un patito della dieta paleolitica, che ha adottato da qualche anno a questa parte: «Mi permette di andare al 100 per cento, è uno vero e proprio stile di vita che va oltre il calcio e che pratico per la mia salute. Continuerò a praticarla anche dopo la mia carriera».

Ma in cosa consiste esattamente la dieta paleolitica? Si tratta di uno stile di alimentazione che si rifà al primo periodo dell’epoca preistorica, ricchissimo di proteine, radici e semi, e che prevede il consumo di alimenti che potevano essere reperiti e mangiati solo dagli uomini primitivi: «Bisogna eliminare tutti i prodotti ultra-lavorati», ha spiegato il centrocampista, «tutto ciò che è pasta, pane, riso, cereali e prodotti caseari va dimenticato. Nel mio caso faccio un grande consumo di carne, pesce, uova e patate». A giudicare dai numeri — 43 partite giocate in stagione, solo un’assenza, con sei gol e cinque assist — Llorente sembrerebbe aver ragione, dal momento che mai in carriera era stato così costante sotto il profilo della tenuta fisica.

La dieta paleolitica di Llorente è in ordine di tempo solo l’ultima delle strane abitudini dei calciatori a tavola. Il caso più famoso è certamente quello di Cristiano Ronaldo, che per mantenere l’atletismo e le performance ha fatto della sua dieta — composta di sei mini pasti a base di carne bianca, cereali, frutta e verdura per mantenere sempre attivo il metabolismo — un vero e proprio mantra. Un altro caso famoso è quello della dieta priva di carne rossa e latticini di Leo Messi e Sergio Aguero, o dell’alimentazione completamente vegana sposata da Héctor Bellerín. Non si può dimenticare poi la dieta da 6.000 calorie di Haaland, ricchissima di carne, spesso cruda. Ci sono poi i casi opposti di calciatori che hanno raggiunto livelli altissimi senza particolari sacrifici: Bale ha raccontato in un’intervista che durante i suoi anni al Tottenham consumava solo pane tostato e fagioli al forno prima delle partite ma la più iconica rimane quella di Jamie Vardy, che prima di essere messo a regime dal Leicester beveva una lattina di Red Bull prima e dopo ogni partita e ogni sessione di allenamento.