Cody Gakpo potrebbe essere in missione per conto di Dio, stando a quanto dice

Secondo l'attaccante del Liverpool, le scelte più importanti della sua carriera arrivano dall'alto.
di Redazione Undici

Cody Gakpo è uno dei tanti giovani europei che sono finiti a giocare in Premier League, attratti da offerte milionarie e dalla prospettiva di mettersi alla prova nel campionato più competitivo al mondo. Nel caso specifico, l’attaccante olandese si è unito al Liverpool a gennaio 2023, quando aveva 23 anni, dopo 16 stagioni trascorse nel PSV, prima nel settore giovanile e poi in prima squadra. La storia di Gakpo, però, avrebbe potuto essere molto diversa. Ed è stato lui stesso a raccontarlo: in un documentario prodotto da ESPN, Gakpo ha raccontato del suo rapporto con la fede, con la religione, a partire dalle funzioni organizzate quando era al PSV. E poi ha spiegato come l’influenza di Dio abbia avuto un peso enorme nell’andamento della sua carriera. Soprattutto quando, di fatto, una preghiera l’ha spinto ad annullare, o comunque a rimandare, il suo primo trasferimento all’estero.

Temporalmente siamo nell’estate 2022, al termine di una stagione in cui Gakpo ha messo insieme 21 gol e 15 assist in tutte le competizioni. Uno score del genere, è inevitabile, attira le attenzioni dei club di Premier League. Tra cui quelle del Manchester United, che ovviamente stuzzicano molto Gakpo e il suo entourage. La trattativa decolla e poi si affloscia, alla fine i Red Devils non riescono a formulare un’offerta ufficiale. E così Gakpo si ritrova a dover valutare le alternative: rimanere al PSV, oppure accettare le proposte – quelle sono arrivate, eccome se lo sono – di Leeds o Southampton. A quel punto, il giocatore si rivolge a Dio, nel senso che si raccoglie in preghiera e si fa ispirare dalle sue sensazioni.

«Ho sentito che Dio mi ha parlato», racconta Gakpo. «E mi ha detto di guardare cosa sarebbe successo nell’ultima partita prima della chiusura del mercato: se avessi segnato un gol in PSV-Volendam, sarei andato al Southampton. Se avessi realizzato una doppietta, sarei andato al Leeds. Se fossi riuscito a segnare tre gol, invece, il mio destino sarebbe stato quello di rimanere al PSV». Alla fine, viste come sono andate le cose, è facile capire che Gakpo ha effettivamente segnato una tripletta. Più che altro, però, è interessante il modo in cui è arrivato il terzo gol, quello che di fatto ha determinato la sua permanenza nei Paesi Bassi. In pratica, un suo tiro viene deviato in porta da un difensore del Volendam, tale Damon Mirani, e quindi in campo c’è incertezza sul reale autore della rete. Incertezza che resta anche dopo la girandola dei cambi, quindi Gakpo è uscito dal campo senza sapere se avesse segnato due o tre gol. Alla fine, anche grazie al replay del Var, la tripletta diventa ufficiale. E così Gakpo decide di tenere fede al proposito che aveva maturato pregando, quindi di restare al PSV. Il fatto che le cose siano andate ancora meglio, che alla fine sia arrivata l’offerta del Liverpool, lo ha ulteriormente convinto della bontà della sua scelta. Difficile dargli torto, in effetti.

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