Tutti amano Ilkay Gündoğan

Per il modo in cui gioca, ma non solo.

Questo venerdì, all’orario dell’aperitivo, per iniziare un bel fine settimana d’estate, c’è ben poco di meglio che potreste fare rispetto a guardare il primo quarto di finale di Euro 2024: Spagna-Germania, una finale anticipata, come si usa dire in questi casi. Uno dei protagonisti in campo sarà il capitano tedesco İlkay Gündoğan, che finora nel torneo ha segnato un gol (nella seconda partita della fase a gironi contro l’Ungheria) e fornito ai propri compagni due assist (nel 5-1 d’esordio contro la Scozia e sempre nel 2-0 contro l’Ungheria). Gündoğan è uno dei migliori calciatori al mondo e non lo scopriamo di certo adesso, da più di dieci anni gioca nelle migliori squadre d’Europa (prima il Borussia Dortmund, poi il Manchester City, ora il Barcellona), ma oggi, grazie a un articolo di The Athletic, è emerso un altro aspetto che lo riguarda: tutti ne parlano bene, tutti lo elogiano per le sue qualità in campo e fuori, è davvero difficile trovare qualcuno a cui Gündoğan non piaccia.

«La gente potrebbe pensare che sono un po’ di parte, perché è un mio grande amico», ha detto Bernardo Silva, che ha condiviso con il centrocampista della Germania lo spogliatoio al Manchester City, «ma uno dei più grandi privilegi della mia carriera è stato giocare con lui. Sa fare tante cose diverse: può giocare come numero 6, come numero 8, come numero 10, ma secondo me la posizione perfetta per lui è quando gioca vicino a un attaccante, perché è molto bravo a sfruttare quegli spazi. E giocare tra le linee non è affatto facile». Bernardo Silva e Gündoğan, tra l’altro, potrebbero ritrovarsi contro nell’eventuale semifinale di Euro 2024, se la Germania dovesse battere la Spagna e il Portogallo superare la Francia nell’altro quarto di finale della parte alta del tabellone.

«Non riesco a spiegare quanto sia bravo, ragazzi», ha scritto su Instagram Jack Grealish, un altro ex compagno di Gündoğan al City, dopo il gol realizzato contro l’Ungheria, «onestamente è uno dei migliori con cui abbia mai avuto il piacere di giocare». Il post dell’esterno inglese, che non è stato convocato per Euro 2024, è stato pubblicato durante la partita come avrebbe fatto un tifoso qualunque, e aggiunge un elemento in più agli elogi collettivi che sta ricevendo in questi giorni Gündoğan. Con quel non riesco a spiegare quanto sia bravo, infatti, Grealish conferma quanto sia stato sempre difficile apprezzare nel concreto le abilità del capitano della Germania. Di solito infatti negli occhi degli spettatori rimangono i grandi gol, oppure le giocate individuali come un dribbling o un’acrobazia, al massimo le parate miracolose come quella del turco Günok contro l’Austria, eppure Gündoğan in campo fa tante piccole cose preziose che non sempre vengono colte da tutti, ma che sommate spesso sono decisive per la vittoria della sua squadra. Lo stesso concetto lo ha espresso, qualche tempo fa, lo stesso Gündoğan alla versione tedesca di Prime Video: «Molte persone, semplicemente, pensano: “Ok, chi ha fatto l’assist, chi ha fatto gol?”. Ma alla fine conta anche chi la crea, l’occasione».

Gündoğan è uno dei soli cinque giocatori della storia del calcio a essere stato allenato sia da Jürgen Klopp sia da Pep Guardiola, cioè i due tecnici che nell’ultimo decennio hanno maggiormente influenzato il miglior campionato al mondo, la Premier League, e di rifletto tutto il calcio internazionale. Gli altri quattro, se ve lo steste chiedendo, sono Mario Götze, Robert Lewandowski, Thiago Alcántara e Xherdan Shaqiri. Per questo nel lungo elenco di persone sentite da The Athletic per elogiare il centrocampista della Germania c’è anche lo stesso Klopp, che ha appena lasciato il Liverpool dopo nove stagioni e che ha allenato Gündoğan al Borussia. «Ilkay è stato uno dei migliori giocatori che abbia mai avuto», ha detto, «era molto giovane quando arrivò da Norimberga a Dortmund. Soprattutto nella stagione 2011/12, era incredibile perché giocava più o meno allo stesso livello di adesso. È sempre stato questo tipo di calciatore. Le sue prestazioni non mi sorprendono affatto, perché quando sei intelligente ed entra in gioco anche l’esperienza, il tuo livello compie un ulteriore salto di qualità».

Al posto giusto al momento giusto per segnare il gol del 2-0