Benzema sta costringendo l’Al-Ittihad a fare la squadra come piace a lui

Il centravanti francese ha praticamente scelto l'allenatore e i nuovi acquisti del suo club.

Oramai siamo arrivati agli ultimi giorni di luglio, quindi possiamo dirlo senza correre il rischio di essere smentiti dai fatti: la Saudi Pro League non ha fatto un gran mercato, soprattutto se lo paragoniamo a quello pirotecnico dello scorso anno. Per rendersene conto, basta consultare la pagina Transfermarkt con tutti i movimenti ufficiali di questa sessione: se nel 2023 c’erano, tra gli altri, Neymar, Koulibaly, Mané e Milinkovic-Savic, stavolta i colpi più significativi sono quelli relativi a Moussa Diaby e Houssem Aouar, entrambi acquistati dall’Al-Ittihad di Gedda, la squadra che un anno fa aveva già preso Benzema, Kanté e Fabinho. E che da qualche settimana ha anche un nuovo allenatore con dei trascorsi importanti nel calcio europeo: Laurent Blanc, ex selezionatore della Francia ed ex tecnico del PSG e del Lione.

Al di là di tutte le considerazioni sulle scelte – conservative o di semplice attesa/consolidamento? – fatte dai club sauditi come rappresentanti del loro sistema, è interessante riflettere proprio su quello che sta avvenendo all’Al-Ittihad. Dove, molto semplicemente, Karim Benzema sembra essere più importante di qualsiasi altra figura, al punto da dettare – letteralmente – i movimenti che il suo club fa sul mercato. Chi conosce la storia dell’ex Pallone d’Oro, leggendo i nomi fatti nel paragrafo precedente, l’avrà già percepito: l’arrivo di Benzema a Gedda, infatti, ha anticipato quelli di Kanté, di Fabinho, poi quelli di Blanc, Aouar e Diaby. Tra questi, solo Fabinho non aveva avuto niente a che fare con la Francia e/o con Benzema, nel senso che non aveva rapporti pregressi con lui.

Diverse testate internazionali – tra cui segnaliamo Diário As si sono accorte di queste coincidenze, chiamiamole così. In realtà basta analizzare le cose in maniera solo leggermente più profonda per rilevare che, come detto in precedenza, Benzema abbia avuto un impatto rilevante su alcune decisioni prese dalla dirigenza del suo club. A cominciare da quelle relative all’allenatore: il primo tecnico di Benzema in Arabia è stato il portgtoghese Nuno Espírito Santo, esonerato proprio in seguito a una lite con il centravanti francese; stesso identico destino anche per il suo successore Gallardo, che si era permesso di “consigliare” la cessione di Benzema: per tutta risposta il presidente dell’Al-Ittihad, Louay Nazer, aveva chiarito che «una richiesta del genere non è ragionevole: Benzema è una parte essenziale del progetto Al-Ittihad e del futuro della Saudi Pro League». Infine, terzo indizio che fa una prova: per settimane si era parlato di Stefano Pioli come nuovo allenatore, l’arrivo del tecnico del Milan sembrava cosa fatta, ma poi alla fine la trattativa è saltata. E al suo posto, guarda caso, è arrivato Laurent Blanc: l’unico commissario tecnico della Francia, in pratica, con cui Benzema è riuscito a non avere problemi.

Ci sarebbe già abbastanza materiale, per dedurre che Benzema abbia un peso determinante nella pianificazione strategica dell’Al-Ittihad. Ma ovviamente c’è anche dell’altro: Aouar, per dire, è sempre stato uno dei giocatori preferiti dall’ex capitano del Real Madrid; nel 2017, addirittura, Karim lo indicò come uno dei talenti più promettenti del settore giovanile del Lione. Infine gli acquisti di Kanté e Diaby, entrambi compagni di Benzema in Nazionale, sono altri due indizi piuttosto significativi. Anche perché c’è un altro aspetto da non sottovalutare: la prima stagione di Benzema in Arabia Saudita è andata maluccio, l’Al-Ittihad è arrivato quinto in classifica e così non è riuscito a qualificarsi alla Champions League asiatica. I dirigenti, allora, devono aver pensato: come possiamo cambiare le cose, se non assecondando la stella più brillante della squadra? Vediamo se questa scelta pagherà.