Hamed Junior Traoré è tornato a essere un calciatore, e pure decisivo

L'ex centrocampista di Sassuolo e Napoli si è trasferito in Francia, all'Auxerre. E ha iniziato alla grande la stagione.
di Redazione Undici 21 Ottobre 2024 alle 12:58

C’è stato un lungo ed esaltante momento, più o meno tra il 2018 e il 2021, in cui Hamed Junior Traoré era considerato uno dei talenti più promettenti d’Europa. Non stiamo esagerando, in fondo si trattava di un centrocampista classe 2000 – quindi fondamentalmente di un teenager – in grado di imporsi con assoluta naturalezza in Serie A, prima a Empoli e poi con il Sassuolo, e di farlo con una certa continuità. Poi però l’esplosione è diventata stagnazione, Traoré non ha confermato le scintillanti promesse degli esordi e ha deciso di tentare l’avventura in Premier League, sì, ma nella terra di mezzo del Bournemouth – un club non di primo piano che però scova e valorizza tanti talenti, pagando anche cifre importanti. Nella fattispecie, a gennaio 2023, il club inglese ha preso Traoré in prestito con diritto di riscatto fissato a 30 milioni di euro. Il diritto è stato esercitato, Traoré si è trasferito in Inghilterra a titolo definitivo ma ha messo insieme soltanto dieci presenze complessive in Premier League. A frenarlo sono stati diversi infortuni, poi sono venute la malaria – più o meno un anno fa – e la grottesca esperienza in prestito al Napoli, con 11 dimenticabili apparizioni tra campionato e Champions League.

Insomma, Traoré dava tutta l’impressione di essere un giocatore perduto, irrecuperabile. L’ennesimo talento bruciato dal tritacarne-Premier League. E invece no, era solo una questione di contesto. Di continuità, di fiducia. A dimostrarlo ci sono le prime partite di questa stagione, non nel Bournemouth ma nell’Auxerre: Traoré si è trasferito in Francia con la formula del prestito, e in sei presenze ha già messo insieme tre gol. La sua nuova squadra è entusiasta di lui, e in questo senso le parole del tecnico Christophe Pélissier sono piuttosto impegnative, quindi significative: «Conoscevamo le qualità di Junior ancora prima che arrivasse ad Auxerre. È un ragazzo eccezionale, lavora tantissimo durante le sessioni video, è decisivo in attacco, si impegna tantissimo in fase difensiva. È davvero un top player».

La cosa più sorprendente di Traoré, almeno in questo inizio di stagione, è la sua versatilità: Péllissier l’ha schierato in tutti i ruoli offensivi – da trequartista, da laterale a destra e a sinistra – e lui ha risposto con prestazioni sempre più convincenti, come in un crescendo rossiniano. Al punto che L’Équipe, un giornale famoso per essere a dir poco severo quando deve giudicare i calciatori, l’ha definito come «l’X Factor dell’Auxerre, un potenziale uomo-chiave nella corsa alla salvezza della squadra di Péllissier». Anche i suoi tre gol – segnati per altro nelle ultime quattro gare giocate – sono arrivati in modi diversi: contro il Montpellier era a centro area e ha raccolto un tiro sporcato dalla difesa avversaria, contro il Brest ha superato un avversario con un bellissimo controllo a seguire prima di una conclusione secca e potente, infine contro il Reims ha sfruttato un lancio lungo dalla difesa, ha dribblato il portiere e poi ha depositato la palla nella porta vuota.

È chiaro, stiamo parlando di tre gol con la maglia dell’Auxerre, quindi non ha (ancora) molto senso esaltarsi e gridare al grande ritorno di Traoré. Allo stesso tempo, però, va sottolineato che l’ex centrocampista del Sassuolo ha ricominciato a essere un giocatore almeno credibile. Non è poco e non è scontato, dopo essere praticamente uscito dai radar del grande calcio. A 24 anni, in fondo, ha ancora tutto il tempo per riprendersi quello che sembrava dovesse essere suo di diritto. Per provare a re-invertire l’inerzia di una carriera che pareva destinata a esplodere e che invece è come se si fosse eclissata.

>

Leggi anche

Calcio
Andrés Iniesta ha fondato una squadra di ciclismo, la NSN Cycling
Un rebranding scaturito da un capitolo controverso del ciclismo su strada, e che attraverso Don Andrés vuole rinascere ai massimi livelli.
di Redazione Undici
Calcio
Paul Pogba è tornato a essere un calciatore, ma nel frattempo ha investito in una squadra saudita di corse di cammelli
Dopo il recente ritorno, l'ex centrocampista della Juve e della Francia sta già costruendo il suo futuro lontano dal campo: vuole diventare l’ambasciatore che farà conoscere le corse tra cammelli al mondo intero.
di Redazione Undici
Calcio
Non dovremmo più sorprenderci se l’Atalanta batte il Chelsea, anche se sta vivendo un’annata intermittente
La dimensione dei nerazzurri ormai è questa: possono giocarsela con tutti, soprattutto in Europa, anche se i recenti passi falsi in Serie A ci stavano disabituando all'idea.
di Redazione Undici
Calcio
Il PSG ha la sua prima vera squadra satellite: l’Eupen, che gioca nella seconda divisione belga
Con l’acquisizione dell'Eupen, la proprietà del Qatar si è allineata alle grandi realtà che adottano il modello della multiproprietà.
di francesco giordano