Il significato contemporaneo del concetto di investimento ha origine medievale, rimanda alle cerimonie feudali in cui venivano conferiti i titoli nobiliari: come a quel tempo si investiva una persona di una carica, di una nuova posizione privilegiata, oggi si investono risorse e competenze e lavoro in una certa impresa, in un certo settore. Nella speranza che producano un ritorno, che restituiscano qualcosa di buono. In questo senso, lo sport rappresenta un ambito perfetto in cui investire: genera solo ed esclusivamente frutti positivi, sia per coloro che impiegano i loro capitali che per gli altri, per l’intera comunità. A dirlo sono i dati raccolti da Banca Ifis in collaborazione col CONI, secondo cui ogni euro speso nello sport giovanile italiano produce un impatto sociale pari a quattro euro. Sì, avete letto bene: il sostegno economico allo sport giovanile porta a benefici quadrupli rispetto all’investimento iniziale.
Ma da cosa deriva questo effetto positivo? E come si misura? Intanto partiamo dalle cifre del progetto di borse di studio avviato nel 2021, e che ha portato Banca Ifis a erogare 160mila euro l’anno, per un totale di 640mila euro. Nel 2022 e nel 2023, questi 160mila euro hanno generato, rispettivamente, 526mila e 656mila euro di impatto sociale. Con questa definizione, si intende un cambiamento positivo a livello di benessere personale per gli atleti coinvolti nel progetto, di risparmio sui costi sostenuti dalla comunità per l’incremento delle opportunità occupazionali offerte ai giovani, di valore di mercato della formazione professionale e dell’educazione erogata attraverso le borse di studio, di valore delle competenze funzionali all’attività lavorativa acquisite grazie alla pratica sportiva. Insomma, fare sport ad alto livello ha permesso a questi atleti di progredire come persone, come pezzi della società in cui vivono. E quindi, di fatto, ha migliorato anche il mondo che gira intorno a loro.
Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha commentato così questi dati: «L’idea di collaborare con Banca Ifis è nata dalla volontà reciproca di attuare qualcosa di concreto, visibile e comunicativo nei confronti del nostro mondo. Abbiamo fatto una scelta innovativa, che si è rivelata felice e che sta diventando una bellissima tradizione». Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, ha aggiunto che «siamo da sempre vicini al mondo dello sport, sia con prodotti e servizi finanziari che attraverso iniziative sociali, rivolte in particolare ai giovani. L’impatto di quello che facciamo è rilevante, ci spinge a impegnarci ancora di più. E ci ha convinto a realizzare una campagna di comunicazione a livello nazionale, on air dal 16 dicembre, per sottolineare quanto sia importante sostenere lo sport e i giovani atleti. Siamo sempre più consapevoli che lo sport system sia un settore essenziale per lo sviluppo del sistema economico italiano». Anche queste ultime parole sono verificate dai numeri: sbirciando l’Osservatorio sullo Sport System Italiano 2024 redatto da Banca Ifis, viene fuori che i ricavi dell’intero settore, per l’anno 2023, si sono attestati a un passo dai 120 miliardi di euro. Con una crescita di quasi 18 miliardi rispetto all’anno precedente.
Le notizie positive non finiscono qui: secondo le rilevazioni di Banca Ifis, tutti i comparti hanno fatto registrare degli aumenti significativi. Il più alto è quello relativo al turismo sportivo, in crescita del 65% nell’ultimo anno. Ed è una crescita sia a livello di presenze (+38% nel 2023 rispetto 2022) che a livello di spesa pro capite (da 258 a 308 euro). Se questi dati sembrano un po’ oscuri, un po’ asettici, eccone uno chiaro, semplice e perciò eloquente: nel 2023 e nel 2024, il 51% degli italiani maggiorenni ha partecipato ad almeno un evento sportivo dal vivo. E il 35% di loro ha effettuato almeno un pernottamento.
Anche le società sportive (+16% tra il 2022 e il 2023) e le imprese produttrici di articoli sportivi hanno visto aumentare i loro ricavi (+15%), con picchi altissimi per aziende specializzate nell’abbigliamento (+42%) e nella produzione di attrezzature (+53%). Questi segmenti sono sospinti dalla voglia di tenere uno stile di vita sano, di stare all’aria aperta e di acquistare prodotti sostenibili fatti di materiali innovativi, ma anche da una vecchia e inossidabile attrazione per il Made in Italy. La voglia di sport degli italiani è una sfida a cui l’intero movimento sta rispondendo. Si assiste a un aumento in 12 mesi della pratica sportiva (da 37,1 milioni del 2022 a 38,2 milioni nel 2023), soprattutto nella fascia di età che va dai 45 anni in su. Tutti questi dati positivi, ed è questa la notizia migliore in assoluto, hanno generato esternalità positive per 12,2 miliardi di euro: una quota in crescita del 7% rispetto al 2022.
Lo sport, detto in parole semplici, ha permesso al sistema economico italiano di risparmiare – attraverso la riduzione dei costi sanitari, ma anche attraverso l’impatto sociale su categorie a rischio e/o in difficoltà – moltissimi soldi. Ed ecco perché bisogna continuare a investire in questa direzione: quando si tratta di sport, la speranza che la spesa iniziale restituisca qualcosa di positivo e di importante si trasforma in una certezza.