All’Atlético Madrid si sono innamorati di Conor Gallagher, e viceversa

I tifosi lo chiamano "El Pitbull", Simeone esulta dopo le sue scivolate. Ecco perché il ragazzo inglese è il nuovo idolo del Metropolitano
di Redazione Undici
04 Marzo 2025

Sugli spalti sono tutti in piedi, lo stadio vibra. In campo l’Athletic Bilbao prova un ultimo slancio per raggiungere il pareggio. Dall’altra parte l’Atlético Madrid chiude ogni corridoio, è compatto: non c’è una via d’uscita e difende il gol del vantaggio segnato da Julián Álvarez. E quando l’Athletic è costretto a far ripartire il possesso palla dal basso, Conor Gallagher percepisce la difficoltà dell’avversario, capisce che è il momento di aumentare la pressione. Così prende la rincorsa, si stende in scivolata e ferma la manovra. Il Metropolitano esulta. Ma non basta: l’inglese si alza, riprende la corsa e ferma anche il secondo passaggio del Bilbao con un secondo tackle. Il boato dei tifosi travolge i calciatori, Simeone dalla panchina arringa il pubblico. C’è un nuovo idolo a Madrid.

E pensare che Conor Gallagher è nato a Epsom. Per chi non conoscesse il quartiere siamo nella contea di Surrey, a pochi chilometri dal punto più centrale di Londra, a pochi passi dal centro sportivo del Chelsea. Epsom è considerato uno dei migliori luoghi in cui vivere e poter abitare di tutta l’Inghilterra. Ecco, in Conor Gallagher della tranquillità del salotto inglese circondato da un curato giardino verde c’è poco. Certo, è cresciuto con la maglia del Chelsea cucita addosso. E quando uno stadio come Stamford Bridge ti benedice come uno dei figli del club, vuol dire che, seppur giovane, il segno lo hai lasciato. Ma si sa, il calcio è dinamico. Così Conor si è ritrovato dentro l’affare che ha portato João Félix a Londra, lontano dalle idee di Enzo Maresca. Ancora oggi ai tifosi inglesi non è piaciuto il trattamento riservato a un giocatore che hanno visto crescere. Gallagher però non ha acceso polemiche. Ha ringraziato i Blues e si è trasferito a Madrid, sponda Atletico. E con Simeone è nato il Pitbull.

D’altronde il ragazzo lo ha capito sin dal primo giorno: lo spirito dell’Atletico Madrid è differente, piaccia o non piaccia. «In Inghilterra non è così frequente essere accolti come è successo a Madrid. Per questo motivo sono rimasto sorpreso. Mi ha stimolato», ha detto Gallagher in un’intervista al Mirror. La presenza di un profilo come quello di Diego Simeone è il motivo principale che ha portato il ragazzo al Metropolitano. Poi sono arrivati i gol (due, entrambi in Liga). Che a Simeone interessano, certo. Ma passano in secondo piano quando riesci a coprire tutto il campo per novanta minuti mordendo le caviglie degli avversari. E a fare scivolate del genere:

Così è nato il Pitbull, appunto. Il video delle sue scivolate contro l’Athletic Bilbao ha fatto il giro del mondo, in Spagna ne sono convinti: Conor Gallagher incarna nel migliore dei modi lo spirito della società. Il ragazzo di Epsom e del Chelsea è rinato lontano da casa sua, specchiandosi nella dottrina di Diego Simeone fondata su garra e personalità. Il Cholo lo ha forgiato in pochi mesi. Gallagher non si ferma, neanche dopo il novantesimo. E a Madrid sono pazzi di lui.

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