Adesso sono gli agenti dei giocatori, prima ancora che i club, a fare scouting tra i giovani

La figura del procuratore sta cambiando: oltre ad assistere i giocatori a livello contrattuale, deve anche individuare il talento prima degli altri.
di Redazione Undici 11 Marzo 2025 alle 14:25

Il calciomercato è cambiato, lo sappiamo: sessioni sempre più lunghe, trattative tutto l’anno, formule sempre più innovative per contratti e trasferimenti. In questo contesto, il peso dei procuratori, degli agenti dei calciatori, non poteva che crescere. E infatti oggi come oggi sarebbe riduttivo chiamarli solo così, dato che ormai si sono trasformati in figure che gestiscono i loro assistiti a 360 gradi, dall’alimentazione alla fisioterapia, dalla comunicazione all’educazione finanziaria. Molto spesso poi, quello che prima faceva il singolo agente ora lo fa un’azienda, un gruppo di persone che coccola il giocatore in tutti i momenti e in tutti i modi possibili. In fondo stiamo parlando di uomini che rappresentano una fonte di guadagno, e che generano profitti grazie al loro talento. Ecco, appunto: il talento. Inevitabilmente, queste agenzie hanno anche un altro compito: devono individuare il talento prima degli altri, prima addirittura dei club, in modo da accaparrarselo fin da subito e coltivarlo in maniera diretta. Insomma, per dirla banalmente: perché aspettare che un calciatore o una calciatrice diventino famosi quando si possono scoprire da adolescenti, per poi trascinarli fino al momento in cui diventano professionisti?

È così che le agenzie hanno iniziato a pensare e ad agire come se fossero dei team di osservatori, prima ancora che di procuratori. Questo il principio che sta dietro al lavoro del Team Raiola, impresa guidata dal cugino di Mino, scomparso nell’aprile del 2022 e Jose Forte Rodriguez, il braccio destro del super procuratore. Giusto per inquadrarne la potenza di fuoco della scuderia-Raiola, ecco un elenco parziale dei calciatori assistuti: Gravenberch del Liverpool e Justin Kluivert del Bournemouth, Micky van de Ven del Tottenham, Balotelli e Donnarumma. Come detto, però, questa holding opera innanzitutto per scovare quanti più giocatori possibili da ingaggiare.

Come raccontato a The Athletic, il metodo è semplice: si parte dagli osservatori, che visionano centinaia di giocatori e raccolgono appunti e statistiche e valutazioni. In loro aiuto arriva il Raiola Global Management, una società fondata nel 2023 dal figlio di Mino, Mario, specializzata nel trattamento dei dati. Un insieme di analisti monitorano più di 50mila giocatori da circa 100 competizioni, utilizzando piattaforme come StatsBomb, SkillCorner e Wyscout. Dopo una prima selezione e ulteriori ricerche video viene mandata agli scout una lista di una trentina di nomi da monitorare ogni sei mesi, a cui si aggiungono i giocatori precedentemente segnalati. Da lì, il Team Raiola punta a reclutare giocatori in base a ruolo, età e nazionalità, puntando sui giovani, ma non disdegnando altre opportunità interessanti. L’obiettivo è quello di avere una top XI per ogni fascia d’età di tre anni nei maggiori campionati europei. Una volta assicuratosi qualcuno, parte tutta la seconda fase, fatta di assistenza a livello legale, medico-sanitario, ambientale e assicurativo.

Il Team Raiola è forse l’esempio più famoso di un trend che nel mondo del calcio, soprattutto giovanile, è ormai consolidato. Il FC HUB, per esempio, è un’agenzia che forma gli agenti-osservatori con sei mesi di partite e tornei ambientati in tutte le confederazioni FIFA, dagli Under 17 fino ai senior. Durante questo training, gli aspiranti procuratori imparano a gestire un assistito a livello umano, a leggere un match a livello tattico, l’importanza dei rapporti e delle relazioni nel calciomercato, il corretto management comunicativo e social.

Un’altra società internazionale, V Agency, organizza invece un corso per scouting insieme all’ex difensore dell’Arsenal e della nazionale francese Gallas. Capita infine che queste agenzie vadano a scovare talenti nei luoghi più remoti del mondo, spesso affidandosi a star o autorità locali. È il caso della JURIS FC, una delle influenti nel calcio africano che a gennaio ha pianificato un torneo insieme al noto procuratore Marcelo Houseman (colui che ha scoperto Ighalo e Chukwueze) e Samson Siasia, ex allenatore della Nigeria.

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