La partita deliziosa di Pedri contro il Maiorca

Il Barcellona si gode l'ennesima prestazione scintillante del suo giovane centrocampista: sempre più bello da vedere e sempre più decisivo, senza nemmeno bisogno di segnare.
di Redazione Undici 23 Aprile 2025 alle 18:15

Stop al bacio, passaggi illuminanti, un impatto enorme sulla partita. Senza nemmeno bisogno di deciderla. La prestazione di Pedri, in Barça-Maiorca, è stata silenziosamente esemplare. Anche quando la sua squadra non brilla, anche se la macchina da gol blaugrana quasi s’inceppa (il tecnico Flick deve ringraziare il guizzo di Dani Olmo, in avvio di ripresa). Ma al di là del risultato e di come sono arrivati, i tre punti avvicinano ancora di più i blaugrana alla conquista della Liga.

Torniamo a Pedri: il pubblico dell’Estadio Olímpico di Montjuïc si è stropicciato gli occhi con le giocate del numero 8. Ancora una volta. Nella sua prestazione deliziosa si è avvertita una magia che gli highlights non possono catturare. E neppure le statistiche: dati alla mano, per esempio, il migliore della gara contro il Maiorsca sembra essere stato Gavi, che ha toccato più palloni e con maggiore precisione (109 passaggi completati su 113, rispetto ai 106/114 del compagno). Altre voci evidenziano però tutta la sostanza di Pedri: dribbling e lanci lunghi riusciti al 100%, la bellezza di 18 palle recuperate. Si tratta del record stagionale in campionato, che migliora il precedente score (17) realizzato dal medesimo centrocampista. Un ibrido perfetto, mastino e architetto insieme. Gattuso che incontra Pirlo.

L’altro aspetto da incorniciare è infatti come funziona Pedri in cabina di regia: una presenza tanto utile quanto estetica. Detta i tempi di gioco con pazienza, controlla il pallone come se ce l’avesse incollato ai piedi, tramortendo di finte i diretti avversari. E soprattutto – elemento difficile da tradurre in numeri – disegna traiettorie altre, squarciando il campo in due: sempre, audacemente in verticale (entro i limiti del buonsenso tattico, che certo non gli manca). È ancora timido al tiro, semmai, peccando talvolta di altruismo. Ma per qualità e costanza di rendimento, sono già 51 le sue partite stagionali, quasi ci si dimentica che parliamo di un classe 2002. Già campione d’Europa con la Nazionale, e con il Barça chissà.

Al termine dell’ennesima, sontuosa partita stagionale, non è restata che l’incoronazione da parte degli allenatori. «Lo apprezziamo in tv, ma quando gioca contro di te vorresti che un certo punto si fermasse: era da tempo che non vedevo un centrocampista così», alza bandiera bianca Jagoba Arrasate, lato Maiorca. Mentre Flick, in casa blaugrana, non nega l’evidenza: «Tutti sanno quanto sia bravo Pedri», ha detto il tecnico tedesco, «con e senza palla. Il suo calcio è di livello estremamente alto: è difficile dire dove si trovi il limite di questo ragazzo». Il Barça convive volentieri col dubbio, e nel dubbio se lo tiene stretto.

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