Non è vero che Chiesa deve giocare un’altra partita per ricevere la medaglia della Premier League

Nessuno scoglio regolamentare: la lega assegna 40 medaglie alla squadra vincitrice del campionato, e il Liverpool potrebbe decidere di darla all'ex bianconero. Nonostante il limitato impiego.

L’oro del campionato vale per tutti. Anche per Federico Chiesa, nonostante molte testate scrivano da giorni che non è così. Il regolamento della Premier League, sottolineano anche alla BBC, è chiaro. E ogni stagione prevede l’assegnazione di 40 medaglie complessive alla squadra vincitrice, quest’anno il Liverpool. Inoltre – è da qui che nasce l’inganno – una di queste medaglie deve essere garantita a ciascun giocatore che abbia totalizzato cinque o più presenze durante la competizione. E oggi Chiesa è fermo a quattro. Però nessuno vieta al club campione di distribuire quelle che restano a suo piacimento, tra membri dalla rosa e dello staff. Facendo un rapido calcolo in casa Reds, ce ne sarebbero in abbondanza. Senza scontentare nessuno.

Dopo il trionfo per 5-1 contro il Tottenham, che ha garantito a Salah e compagni la matematica conquista della seconda Premier nella storia del Liverpool, è arrivato il momento dei sorrisi. Cerimonie e festeggiamenti. Medaglia al collo già sicura per i 21 protagonisti della cavalcata – da Alisson a Gakpo, passando per i gregari – schierati in almeno cinque partite. A questi si aggiungeranno sicuramente Arne Slot, l’allenatore artefice del trionfo al primo colpo, più i suoi due assistenti Sipke Hulshoff e John Heitinga. Altri tre membri dello staff tecnico vengono dati per certi, dai preparatori atletici a quello dei portieri. Restano ancora 14 medaglie a disposizione.

Statistiche alla mano, Chiesa a questo punto sarebbe il primo della lista. Dietro di lui ci sono soltanto altri due giocatori ad aver assaggiato questa Premier League, con una sola apparizione: il terzo portiere Vitezslav Jaros e il giovane attaccante Jayden Danns, ora in prestito al Sunderland. Aggiungiamoci pure le restanti nuove leve in maglia Reds, con qualche apparizione nelle altre competizioni stagionali: Kone-Doherty, Mabaya, McConnell, Morton, Ngumoha, Nallo, Nyoni. Anche così, al Liverpool avanzerebbero ancora tre medaglie. Ciò non cambia la panoramica dell’annata grigia di Chiesa, 12 partite e due gol complessivi, quasi sempre ai margini del progetto tecnico dei Reds sin dal suo arrivo. Ma da qui a privarlo da un premio simbolico, dopo nove mesi a condividere spogliatoio e allenamenti con Salah e soci, beh, sarebbe stato davvero ingiusto. E infatti non è così.

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