Momo Salah ha una passione travolgente per i selfie

L'iconico autoscatto durante la partita contro il Tottenham è solo l'ultimo di una lunga serie, tra spontaneità e puro marketing.

Resteranno tante immagini indimenticabili del giorno in cui Anfield Road è esploso di gioia per il Liverpool campione d’Inghilterra 2024/25. Tra tutte, però, ce n’è una destinata a restare impressa nella storia del calcio in quanto fenomeno sociale ed economico: il selfie che Mohamed Salah si è scattato con i suoi tifosi durante l’esultanza per il gol del 4-1. Ecco una breve ricostruzione per chi non avesse vissuto o visto quel momento: dopo aver realizzato la rete del 4-1, chiudendo una partita che in realtà non è mai iniziata davvero, Salah è corso verso la Kop e si è fatto passare uno smartphone da un membro dello staff del Liverpool. Subito dopo ha alzato il telefono, si è messo in posa davanti ai suoi tifosi e ha scattato la foto.

Inutile aggiungere che il post con la foto scattata da Salah, come si dice sempre in questi casi, è diventato virale. Ma non solo per i milioni di like e di condivisioni: moltissimi quotidiani inglesi hanno raccontato come l’attaccante del Liverpool abbia pianificato per tempo questa sua esultanza. La BBC, tanto per fare un esempio prestigioso, ha raccolto le parole di Salah sulla costruzione di quei momenti: «Mi faccio spesso dei selfie, per la partita che valeva il titolo dovevo pensare a qualcosa di speciale: in fondo sarebbe stata una foto destinata a rimanere nella storia». Nello stesso articolo, per altro, si legge anche di una possibile strategia di business dietro il selfie di Salah: lo smartphone utilizzato per lo scatto con i tifosi era un Google Pixel, prodotto di una delle aziende partner del Liverpool. Anche dopo la partita, quando si è scattato altri selfie durante la festa per la vittoria del titolo, il fuoriclasse egiziano ha usato lo stesso telefono.

 

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Ora, andando un attimo al di là delle dietrologie legate a questo selfie, la cosa più interessante è un’altra: il fatto che Momo Salah abbia una passione travolgente per gli autoscatti. Chi lo segue sui social lo sa da sempre e forse non se ne rendeva conto, ma basta scorrere il suo profilo Instagram per imbattersi in una lunghissima serie di immagini immortalate con lo stesso identico principio: smartphone in mano, sorriso e clic. In molte di queste immagini dal sapore più che spontaneo, l’attaccante egiziano è da solo; in molte altre è insieme ai suoi compagni di squadra, nello spogliatoio del Liverpool, in aereo, al centro sportivo dei Reds. C’è anche una precisa ritualità nella scelta delle persone fotografate insieme a lui: si tratta del/dei giocatore/i del Liverpool che ha segnato nell’ultima partita giocata, e che quindi merita/meritano di finire nel suo feed. Andando più indietro nel tempo, invece, è facile trovare anche diversi selfie in cui Salah ha immortalato la sua famiglia.

Anche lo stesso Salah ha parlato di questa sua nuova idea: in un’intervista rilasciata a Sky Sports, il fuoriclasse egiziano ha raccontato che «scattarmi un selfie con chi segna è diventata un’abitudine, l’ho fatto per alcune partite e mi sono reso conto che la cosa funzionava. Poi ho chiesto a un esperto del Liverpool e lui mi ha incoraggiato a continuare». Insomma, una piccola e innocente mania si è trasformata in un vero e proprio format. Fino all’esplosione definitiva di Anfield Road, nel giorno della festa per ventesimo titolo nazionale del Liverpool. Come dire: che sia spontaneità e puro marketing, nessuno si è fatto male. Anzi: in molti si sono divertiti, soprattutto i tifosi del Liverpool che sono finiti dentro uno dei selfie più iconici nella storia del calcio. E quindi va benissimo così.

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