Lamine Yamal ha vissuto una stagione fenomenale. Solo l’Inter, in semifinale di Champions League, ha impedito a lui e al suo Barcellona di conquistare tutte le manifestazioni a cui erano iscritti. Ma non è solo una questione di risultati e di gol segnati: l’attaccante blaugrana ha mostrato skill e giocate incredibili, a una velocità altissima, ha mandato in tilt le marcature e i sistemi difensivi di tutte le squadre che ha affrontato. A dirlo sono stati e sono proprio i suoi avversari. L’ultimo è stato Papa Gueye, centrocampista franco-senegalese del Villarreal, vincitore dell’Europa Leagur (nel 2023 col Siviglia) e di una Coppa d’Africa (nel 2021 col Senegal), non proprio l’ultimo arrivato: dopo lo scontro col Barcellona in campionato, ha detto che «Lamine Yamal è troppo, troppo forte».
Poi Gueye ha aggiunto: «A un certo punto della partita mi ha puntato, ma io mi sono tirato indietro. Ho avuto paura di finire in un montaggio delle sue azioni su TikTok, volevo semplicemente finire la stagione in modo tranquillo». Alla fine ha avuto ragione lui, nel senso che il Villarreal ha battuto il Barcellona (già campione di Spagna) per 3-2, un risultato che ha permesso al Submarino Amarillo di suggellare il ritorno in Champions League. Eppure Yamal ha comunque segnato un gol, quasi come a voler dimostrare che i risultati non cambiano il suo impatto sulle partite.
E se magari non vi fidate di Gueye, allora forse dovreste dare retta a Toni Rüdiger: qualche mese fa, il centrale del Real Madrid disse che «Ciò che fa Yamal è terrificante. Ha solo 17 anni e quindi ha una carriera davanti a sé, se la fortuna gli sarà favorevole e lui rimarrà in salute, sarà un nome che verrà ricordato a lungo nel mondo del calcio». Non sfugga l’aggettivo «terrificante», che detto da un difensore come lui – uno dei migliori centrali al mondo – ha sicuramente un certo peso.
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