Slot ha detto che i giocatori del Liverpool devono ispirarsi a Bruce Springsteen se vogliono vincere di nuovo la Premier

Il manager del Liverpool è andato a vedere il concerto del Boss a Manchester, ha potuto parlare con lui e adesso crede che i suoi calciatori debbano prendere esempio dalla sua disciplina, dalla sua mentalità d'élite.

Nel calcio, si sa, confermarsi dopo aver vinto è la cosa più complicata in assoluto. Anche per le squadre e per i giocatori più importanti al mondo. Ecco perché Arne Slot, manager del Liverpool fresco campione d’Inghilterra, ha stimolato i suoi calciatori in modo piuttosto colorito e insolito: gli ha chiesto di ispirarsi a una delle leggende della musica, Bruce Springsteen. No, non siamo impazziti e non lo è neanche Slot: semplicemente, l’allenatore olandese è stato all’ultimo concerto del Boss – storico nickname di Springsteen – a Manchester, ha avuto accesso al backstage e si è fatto a sua volta ispirare dal lavoro del 75enne cantautore americano. E ora vuole trasmettere questa cosa ai suoi calciatori.

Ecco le parole di Slot: «Si parla tanto di mentalità d’élite nel calcio, ma io credo che si possa guardare altrove. Per esempio a Springsteen: è un ragazzo che da circa cinquant’anni continua a fare concerti di tre ore davanti a 25mila persone. Ho visto e sentito come li fa, gli ho chiesto della sua vita quotidiana, delle sue abitudini, di come si prepari e di quanto sia disciplinato per raggiungere questo obiettivo. Ha 75 anni eppure è ancora in grado di stare tre ore sul palco senza nemmeno un minuto di riposo. Ha bevuto tre o quattro sorsi di quella che presumo fosse acqua, basta così».

Slot ha parlato così nel corso della conferenza stampa fissata prima dell’ultima partita di campionato, che vedrà il suo Liverpool giocare contro il Crystal Palace. Poi ha anche spiegato, in qualche modo, in che modo i suoi giocatori potrebbero/dovrebbero guardare a Springsteen: «Guardando il concerto, ho visto quante emozioni regali al suo pubblico. È un paragone perfetto con il Liverpool, che ha bisogno di giocatori con la stessa mentalità d’élite, da vincitori seriali. Io da allenatore ho il compito di aiutarli, di fornirgli delle fonti di ispirazione. Eccone una perfetta, a livello di approccio e di disciplina. Vale nel calcio, in tutti gli sport, nella musica: se vuoi essere il migliore, se vuoi vincere tutto per tanto tempo, la disciplina e il lavoro sono l’unica strada possibile. Anche perché la scorsa stagione molti dei miei giocatori, e io stesso, non avevamo vinto il campionato in Inghilterra. Solo alcuni di loro ci erano riusciti, ora l’hanno vinto tutti. Ora la situazione è diversa, sarà interessante vedere come reagiranno».

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