Ormai è risaputo: la tendenza dei giocatori contemporanei, una volta finita la carriera, è acquisire le quote – non per forza di maggioranza – di un club. Ecco, Leo Messi e Luís Suárez – probabilmente la coppia di giocatori/amici più unita degli ultimi 15 anni – hanno seguito l’onda e poi hanno alzato la posta, nel senso che hanno letteralmente fondato la loro società, la loro squadra. E le hanno dato il loro nome: Deportivo LSM, dove la “L” sta per Luis e per Lionel, mentre la “S” e la “M” individua i due cognomi degli attaccanti dell’Inter Miami. Bisogna partire da qui, per iniziare a comprendere il progetto annunciato su Instagram dai due calciatori: quello di un club che competerà fin da subito nella piramide uruguaiana – partendo dal campionato di Primera D, corrispondente alla quarta divisione – e che dall’anno prossimo, poi, si iscriverà anche ai tornei giovanili.
Ovviamente non è tutto qui: in realtà Luís Suárez aveva già avviato una sorta di “progetto zero” nel 2018, fondando la società e poi aprendo una vera e propria cittadella dello sport, una struttura con diversi campi da calcio situata sul Camino de Los Horneros, a un paio di chilometri dalla Ruta Interbalnearia, nella zona a Nord di Montevideo. Il nuovo passo è stato, appunto, quello di avviare l’attività agonistica vera e propria della prima squadra, la cui direzione sportiva è stata affidata a Sebastián Taramasco – ex ds del Nacional di Montevideo, il club più importante del Paese insieme al Peñarol. Insomma, Suárez e Messi vogliono fare e fanno sul serio. Lo testimoniano anche i numeri già racimolati da questa nuova avventura: secondo l’attaccante uruguaiano, ci sono già 3mila persone direttamente coinvolte nel progetto; nel frattempo, su Instagram, il Deportivo LSM ha già messo insieme 230mila follower: guardando a tutto il calcio uruguaiano, solo Peñarol e Nacional ne hanno di più.
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E non è tutto: secondo quanto scrive il quotidiano uruguaiano Ovación, sono già state avviate delle discussioni informali con Álvaro Recoba, individuato come nuovo possibile allenatore del Deportivo. L’ex attaccante dell’Inter al momento è senza panchina, ma tra il 2023 e il 2024 ha guidato il Nacional in Primera División e in Copa Libertadores, mettendo insieme un totale di 21 vittorie in 37 gare. Era ed è difficile immaginare che un nome del genere potesse essere avvicinato da un club di quarta divisione, ma con Suárez e Messi le cose cambiano, prendono un’altra piega. All’orizzonte ci sono anche la ristrutturazione del campo principale della cittadella dello sport – al momento il campo è in erba sintetica e può contenere mille spettatori – e l’implementazione di quello che Suárez ha già definito «un modello moderno e multidisciplinare, che unirà infrastrutture di alto livello a una metodologia di allenamento che comprende aspetti tecnici, fisici, medici, psicologici ed educativi. L’obiettivo è creare un percorso chiaro, umano e competitivo per i giovani talenti dell’Uruguay e della regione del Río de la Plata, dalle loro comunità fino ai massimi livelli del calcio professionistico». L’inizio, si può dire, è davvero promettente.