E alla fine tocca anche a Bale. In versione patron: come rivela il Telegraph in questo articolo, anche l’ex campione gallese sarebbe pronto a intraprendere la carriera dirigenziale. Il club nel mirino? Naturalmente in Inghilterra, obiettivo Premier League: un orizzonte che il Plymouth Argyle non ha mai raggiunto nella sua storia – anzi, è appena retrocesso dalla Championship alla League One (la terza divisione della piramide britannicaI. E se l’attuale situazione sportiva in casa biancoverde è tutt’altro che rosea, dal punto di vista imprenditoriale potrebbe rappresentare un profilo allettante. Costerà meno acquistarlo, costerà meno costruire la prossima stagione. E, nel frattempo, pianificare la risalita. Garantisce l’eroe di cinque Champions League.
Le trattative fra Bale e il Plymouth sono al momento in corso. Anche grazie al coinvolgimento di una facoltosa famiglia americana, che pare voler affiancare l’ex Tottenham e Real Madrid nell’affare. La destinazione lascia sorpresi – Gareth non annovera particolari trascorsi nel Devon – se non appunto nell’ottica di cimentarsi in un club già avvezzo alla Championship, senza tuttavia gli oneri necessari per sostenerla sin da subito. Inoltre, è da mesi che l’attuale dirigenza del Plymouth è alla ricerca di nuovi investitori: i negoziati con un altro potenziale acquirente sono naufragati da poco, dopo un braccio di ferro lungo e faticoso. Anche per questo, cedere oggi alle lusinghe della cordata capitanata da Bale potrebbe non essere così difficile.
Certo è che il gallese si accoda a una lunga serie di ex colleghi ormai coinvolti nelle più svariate avventure societarie. Il binomio, tra l’altro, è spesso molto simile: un nome di sicuro prestigio e un fondo straniero, molto spesso americano. Ha appena fatto così anche Modric con lo Swansea. E oltre il calcio, Tom Brady al Birmingham. Uscendo dall’Inghilterra si perde facilmente il conto: Verratti e il suo Pescara, Mbappé e il Caen, Beckham e l’Inter Miami, Ronaldo il Fenomeno – fino alla recente rottura – e il Valladolid. Tendenza sempre più sistematica. Il calcio – anzi: i club – ai calciatori. Negli anni Settanta sembrava uno slogan sindacale, oggi è la realtà che nessuno poteva aspettarsi.