Per sostituire Thomas Frank, passato al Tottenham, il Brentford sta pensando di promuovere il suo allenatore dei calci piazzati

La nuova guida della squadra, reduce da un'ottima Premier League, sta per diventare Keith Andrews: cioè un teorico di punizioni e calci d'angolo, ancora senza esperienza in panchina. Ma ultimamente il Brentford le ha azzeccate tutte.
di Redazione Undici 21 Giugno 2025 alle 01:30

Dalle parti del Community Stadium non sarà facile per nessuno dire addio a Thomas Frank, appena passato al Tottenham. Lo stratega del Brentford nel periodo migliore della sua storia: sette esaltanti stagioni, da metà classifica in Championship alla qualificazione sfiorata in Conference League, ormai da presenza stabile in Premier. Una crescita costante e a basso costo, che ha reso il club biancorosso tra i più rispettati esempi virtuosi del calcio inglese – anche grazie a un modello fondato sui big data e sugli algoritmi. Lo sarà anche per innovazione dell’approccio manageriale? Può darsi. Perché, per sostituire Frank, la dirigenza del Brentford sta pensando a una mossa con pochi precedenti a questi livelli. E cioè promuovere Keith Andrews: un membro dello staff di Frank che fino ad oggi ha fatto l’assistente tecnico, specializzato in teoria dei calci piazzati.

Naturalmente Andrews, 45 anni da compiere, non è un neofita assoluto: dopo una lunga carriera da centrocampista – con 35 presenze nella Nazionale irlandese ai tempi di Trapattoni – ha proseguito con la gavetta negli staff tecnici di diverse squadre, dapprima da vice nell’Irlanda e poi in Championship per lo Sheffield United. La scorsa estate si è unito al Brentford, dove ha subito ottenuto di ampia fiducia nel club per la sua abilità e competenza. Sia chiaro: non è che nel campionato appena concluso Mbeumo e compagni abbiano segnato un anomalo bottino di gol dai calci da fermo (due in seguito a rimessa laterale e due su corner). Però da queste situazioni hanno creato tanto e dato un’impronta tattica al gioco della squadra. A quanto pare i manager del club hanno preso appunti. E oggi, in tempi di sondaggi, ne tengono conto.

Il Brentford in ogni caso non è nuovo alle soluzioni interne: anche lo stesso Frank, nel 2018, divenne capo allenatore dopo quasi due anni da assistente di Dean Smith, il suo predecessore. La differenza è che Andrews finora non ha mai allenato, men che meno in un palcoscenico come la Premier League. E la squadra dovrà fare i conti con qualche partenza di lusso – su tutte una bandiera e un bomber come Bryan Mbeumo. Insomma, saranno mesi di cambiamenti e la situazione non si presenta tra le più facili. A vantaggio di Andrews, però, va anche detto che nel corso della sua progressiva scalata ai vertici del calcio raramente il Brentford ha completamente sbagliato scelta. Anche per questo, per proseguire sulla falsariga della filosofia rapida e offensiva che tante soddisfazioni ha dato con Frank, alla fine l’opzione migliore potrebbe rivelarsi in casa. Dietro le quinte, tra le lavagnette delle punizioni.

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