L’Inghilterra Under 21 ha vinto il suo secondo Europeo di fila, ma ai campioni del 2023 le cose non sono andate benissimo

Tra i campioni del 2023, solo Cole Pamer è riuscito a diventare un vero e proprio top player.
di Redazione Undici

Il successo per 3-2 nella finale di Bratslava ha permesso all’Inghilterra Under 21 di conquistare il titolo europeo di categoria back-to-back, che non è mai una cosa scontata. I protagonisti di questo trionfo sono stati Harvey Elliott (autore di quattro gol), che per altro è uno dei due giocatori ad aver vinto anche il titolo del 2023 insieme a Cresswell, e poi Rowe (autore del gol decisivo in finale), Anderson, Cresswell, Hutchinson, McAtee, Livramento. Nessuno di questi è ancora famoso in quanto affermato ai massimi livelli, ma bisogna tener conto anche del fatto che molti giocatori di talento non abbiano partecipato al torneo, perché impegnati nel Mondiale per Club. Nel caso dell’Inghilterra basterebbe pensare a Jobe Bellingham, prima convocato dal ct Carsley e poi finito a giocare negli USA con il Borussia Dortmund, oppure a Noni Madueke, esterno offensivo del Chelsea.

In ogni caso, i campioni del 2025 devono sperare di non ripercorrere le orme di quelli del 2023. Di fare meglio di loro. Sì, perché basta riguardare la rosa di due anni fa per rendersi conto che gli elementi capaci di affermarsi, di migliorare il proprio status, sono stati davvero pochi: Cole Palmer, Noni Madueke (entrambi al Chelsea), Anthony Gordon (al Newcastle) e Curtis Jones (al Liverpool) sono stati gli unici a guadagnarsi un ruolo più o meno centrale in un top club, e hanno anche esordito in Nazionale maggiore; anche Gibbs-White e Branthwaite hanno debuttato con l’Inghilterra senior, mentre Aarons è diventato un elemento fondamentale dell’Aston Villa. Per il resto, non c’è stata nessun’altra esplosione fragorosa, tutt’altro: Trafford è uno dei portieri più ambiti del mercato inglese, va bene, ma nel frattempo ha vissuto una retrocessione e poi una promozione con il Burnley; Smith-Rowe è “retrocesso” dall’Arsenal al Fulham, così come Skipp dal Tottenham al Leicester; lo stesso Elliott fatica a trovare spazio e continuità nel Liverpool; Colwill, Thomas, Harwood-Bellis, Archer, Griffiths, Garner, Cresswell, Johnson, Doyle, Gomes e Rushworth hanno vissuto stagioni altalenanti e di certo non possono essere considerati come dei giocatori di primissimo piano.

Insomma, l’Europeo Under 21 vinto due anni fa è e resta un titolo importante, a cui l’Inghilterra ha dato continuità con il secondo trionfo consecutivo. Ma non ha generato una nuova grande nidiata di talenti, quantomeno non ancora. Certo, va anche detto che molti dei campioni d’Europa del 2023 sono rimasti un po’ imbottigliati in quell’enorme imbuto che è la Premier League, la lega più ricca e competitiva al mondo. Al tempo stesso, però, oggi il solo Palmer è considerato un top player, tra quelli che due anni fa hanno battuto la Spagna in finale. Ovviamente hanno ancora tutto il tempo del mondo per cambiare le cose, ma intanto il dato resta, è evidente e quindi significa qualcosa.

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