Kane che segna senza guardare la porta è una delle cose più poetiche che abbiamo visto al Mondiale per Club

L'attaccante inglese del Bayern ha deciso la gara contro il Flamengo con una rete di enorme qualità, realizzata in no-look.
di Redazione Undici

Grazie alla vittoria per 4-2 contro il Flamengo, il Bayern Monaco ha raggiunto i quarti di finale del Mondiale per Club. La gara contro la squadra brasiliana è stata ricca di emozioni: l’autogol di Pulgar e il raddoppio immediato di Kane con un gran sinistro da fuori, la reazione del Fla con Gérson, il gol di Goretzka e il 2-3 su rigore di Jorginho. E poi, a chiudere il discorso, un altro gol di Harry Kane, premiato – meritatamente – come MVP della gara. Ecco, proprio il secondo gol di Kane, quello del 4-2, è un piccolo inno al calcio, più di quello del 2-0. Perché Kane è riuscito a segnarlo senza guardare mai la porta, sentendola e basta, come fanno da sempre gli attaccanti più forti – categoria alla quale il centravanti inglese appartiene di diritto.

Succede tutto in pochissimi istanti: Araújo tenta un dribbling senza senso perde una palla assassina appena fuori la sua area di rigore, il rimpallo favorisce il controllo di Kimmich, bravissimo a imbucare subito la sfera tra i piedi di Harry Kane. Il centravanti del Bayern, a questo punto, fa quello che sa fare meglio in assoluto: inarca le spalle in avanti, controlla con uno stop a seguire e poi tira al secondo tocco, indirizzando la palla nell’angolino senza neanche tirare forte, non ce n’era bisogno. Come detto, però, la cosa straordinaria – e poetica – è che questa giocata stop+tiro avviene senza che Kane guardi mai la porta. Una volta abbassato il tronco verso il basso, l’attaccante inglese non alza più la testa e quindi lo sguardo, continua a tenere gli occhi sul pallone, lo colpisce con l’interno e la traiettoria rasoterra sfiora il palo e si infila in rete. Trovate tutto nel video qui sotto, l’inquadratura in cui si comprende che Kane non guarda la porta è quella del terzo replay:

Da vedere e rivedere

Succede spesso che un attaccante riesca a fare gol senza guardare la porta. In questo caso, però, siamo su un livello superiore: l’azione non era alla velocità della luce, per fare quel tiro c’era bisogno di prendere la mira, o almeno il 98% di tutti i calciatori professionisti avrebbero avuto necessità di farlo – anche perché in realtà c’era anche il tempo di farlo. Invece Harry Kane appartiene al 2% degli “altri”, degli eletti. Ed è uno spettacolo vedere questo tipo di qualità, di tecnica, di intelligenza calcistica in condizione autoimposta di cecità. Non a caso, viene da dire, il tecnico del Flamengo Filipe Luis ha detto che «i calciatori più forti, quelli che appartengono all’élite, giocano in Europa». Ecco, questa è la chiave giusta per rileggere il gol di Kane: il centravanti del Bayern è l’élite assoluta, è un fuoriclasse di prima grandezza che segna tanto e sa anche segnare gol stupendi, che ha una tecnica raffinatissima ma ha anche le stigmate della punta rapace, e questo è un mix davvero inebriante.

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