Nell’era delle truffe digitali, anche il calcio può diventare oggetto di un tentativo di raggiro. Di un tentativo riuscito. È quanto accaduto negli ultimi giorni su YouTube, dove un gruppo di creator egiziani – guidato da Mohamed Reda, alias Reda Bow – ha sfruttato l’hype attorno al nuovo Mondiale per Club per generare milioni di visualizzazioni. Solo che questi video sono stati pubblicati ancora prima che le partite iniziassero. Come raccontato da Alexios Mantzarlis nella sua newsletter Indicator, una pubblicazione che indaga sulla disinformazione digitale, il meccanismo è stato tanto semplice quanto ingegnoso: video pubblicati 24-48 ore prima del calcio d’inizio, titoli sensazionalistici (“Tripletta folle di Messi”, “Manchester City–Juventus 7-4”), e un montaggio sapiente di vecchie immagini, spezzoni di match simili (ad esempio City–Newcastle per simulare City–Juve, sfruttando le maglie bianconere) e primi piani dei giocatori. Il risultato? Filmati apparentemente realistici che hanno convinto (e confuso) centinaia di migliaia di utenti.
Il caso è stato ripreso e raccontato da alcuni dei quotidiani più importanti del mondo, tra cui il Guardian. Inevitabile, anche perché numeri parlano da soli: oltre 14 milioni di visualizzazioni in due settimane, più di 30 video pubblicati su canali verificati e con largo seguito. L’inganno è stato così efficace da dominare le ricerche su Google e YouTube, comparendo nei primi risultati anche durante le ore immediatamente successive ai match reali. Quando la vera partita finiva, i titoli venivano aggiornati con il punteggio corretto, e le sequenze fake sostituite da video di gameplay calcistici, tratti per esempio da eFootball. Un vero trucco digitale, ideato per aggirare le regole sul copyright e continuare a monetizzare.
Le pubblicità non si sono fatte attendere: prima dei video sono comparse le inserzioni di aziende importanti come Grubhub, Spectrum e persino deòla stessa FIFA – con la promozione di veri biglietti per il Mondiale. Non sono mancati degli spot più discutibili, tra cui diete promosse da versioni AI di Oprah Winfrey. Stupisce il fatto che alcuni utenti smascherassero la truffa, parliamo solamente di un 60% circa, mentre molti altri invece si limitavano a celebrare Messi o criticare Ronaldo nei commenti, senza accorgersi della finzione. Indicator ha definito questa strategia un esempio lampante di come i meccanismi di indicizzazione e ranking delle piattaforme possano essere manipolati con grande facilità.
YouTube ha rimosso i video e chiuso i canali solo aòcuni giorni dopo, troppo tardi per arginare l’ondata di clic – e di guadagni. Nel frattempo, sono già spuntate le prime imitazioni, persino su TikTok o su canali di cucina e pesca riconvertiti alla causa del calcio fake. Un’operazione a bassa intensità – nessuno si è fatto davvero male – ma che svela crepe profonde nel sistema, sollevando qualche preoccupazione. Se una finta tripletta di Messi può valere milioni di visualizzazioni e migliaia di euro, cosa accadrebbe se lo stesso trucco venisse usato per fini meno innocui?