Il Lione può ancora evitare la retrocessione, ma servono 100 milioni subito e altri 100 durante la stagione

La sentenza definitiva arriverà il 10 luglio, intanto la nuova dirigenza deve sbrigarsi a trovare un bel po' di denaro.
di Redazione Undici
04 Luglio 2025

Sembra incredibile, se consideriamo come sono andati gli ultimi mesi, ma il Lione si può ancora salvare. Lo scorso 24 giugno la Direzione Nazionale per il Controllo di Gestione, l’ente che in Francia si occupa di monitorare la situazione economica dei club calcistici, aveva sentenziato quello che ci si aspettava da settimane: la retrocessione in Ligue 2. Il club era già stato “avvertito” questo inverno: se non avesse presentato le garanzie richieste per coprire un debito di 175 milioni di euro, avrebbe perso la categoria. Il management non è riuscito a garantire le coperture necessarie e quindi la sentenza è divetata esecutiva. Eppure, come scrive L’Équipe, una via d’uscita c’è ancora: la decisione definitiva, infatti, arriverà il 20 luglio.

In quella data il Lione vedrà il proprio caso esaminato dalla commissione d’appello dell’organo di controllo finanziario della FFF, la federcalcio francese. L’obiettivo è ottenere l’annullamento della retrocessione. Per vincere questa battaglia, però, l’OL dovrà presentare argomentazioni convincenti. E, soprattutto, assicurare fondi ingenti. Sempre secondo L’Équipe, servono oltre 100 milioni di euro immediati per la liquidità che dovranno essere depositati sul conto entro giovedì prossimo. A questi, si aggiungono oltre 100 milioni come garanzia per sistemare gli obblighi finanziari. La seconda somma non dovrà essere versata subito, ma richiede una garanzia a prima richiesta, praticamente un impegno irrevocabile che i fondi siano disponibili quando necessario. In sintesi, i dirigenti dovranno mettere insieme oltre 200 milioni: metà da versare subito, l’altra metà da certificare per le esigenze future.

La DNCG impone a tutti i club di coprire i deficit di cassa e di rendere certi, tramite una banca designata o un conto bloccato, i fondi necessari per la stagione. Il 24 giugno, il club, rappresentato dall’allora presidente John Textor e dal direttore sportivo Michael Gerlinger, aveva presentato solo lettere d’intenti. Tante parole e pochi soldi sicuri, tanto per essere chiari.  Giovedì prossimo, Gerlinger (ora promosso a DG) sarà di nuovo presente, ma senza Textor, estromesso dopo due anni e mezzo di gestione controversa a favore di Michele Kang. La nuova presidenteessa, che comunque fa parte del circoletto di Textor, avrà un ruolo attivo nel sostegno alla dirigenza, incluso il coordinamento del ricorso. Per chi non la conoscesse, stiamo parlando di una business-woman specializzata negli affari sportivi. Oltre a quella del Lione, possiede anche altre due squadre femminili: le London City Lionesses, vale a dire le ex Millwall Lionesses, e le Washington Spirits.

Questa volta è improbabile che il dossier includa proposte come quella del 24 giugno: un ipotetico investitore disposto a versare 70 milioni in cambio di una percentuale sui futuri ricavi dell’OL, o una lista di cessioni (Matić, Caleta-Car, Veretout, Perri, Tessmann, Fofana, Kumbedi) per 100 milioni, che però priverebbero la squadra dei suoi pilastri. Insomma, la questione è delicata, anche perché la Commissione chiede risposte concrete. Negli ultimi mesi, nonostante le promesse della dirigenza, non le ha ottenute. I nuovi interlocutori hanno meno di una settimana per cambiarle le carte in tavola. Difficile, ma una speranza ancora esiste. Quella che sembrava svanita solo pochi giorni fa.

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