Anche la Nazionale femminile del Galles, proprio come quella maschile, non sa fare le foto di squadra

Era una "tradizione" della rappresentativa maschile, ma adesso si è espansa anche alle donne.
di Redazione Undici
06 Luglio 2025

Per il calcio femminile del Galles, il 5 luglio 2025 è e resterà per sempre una data storica: la Nazionale maggiore, infatti, ha disputato la sua prima partita in un grande torneo internazionale, per la precisione il Campionato Europeo. La netta sconfitta contro i Paesi Bassi (0-3) ha chiaramente anestetizzato un po’ l’entusiasmo generale, ma non ha cambiato la sostanza delle cose. Anche perché, come dire, poco prima del fischio d’inizio le giocatrici gallesi hanno trovato un modo per imprimere ulteriormente i loro nomi nella storia del movimento. Come? Semplice: riprendendo una tradizione ormai radicata della Nazionale maschile, quella delle foto di squadra fatte in modo creativo. Oppure, diciamola meglio: in modo sbagliato.

Basta vedere l’immagine in apertura, per capire di cosa parliamo: le calciatrici del Galles, prima di farsi immortalare dai fotografi presenti in Svizzera per gli Europei, si sono disposte con un ordine a dir poco casuale. Sette erano in piedi, ma erano distanti tra loro, solo due erano abbracciate – com’è consuetudine negli scatti prepartita. Le altre quattro erano accosciate, ma anche loro erano disposte in modo strano, mai visto prima. Tutte, però, sorridevano di gusto. Perché sapevano che la foto di cui erano protagoniste avrebbe fatto il giro del web e quindi del mondo, esattamente come succede alla Nazionale maschile.

Sì, perché ormai parliamo di quella che è diventata una vera e propria tradizione: è dal 2002, praticamente un quarto di secolo, che i giocatori del Galles, come dire, si inventano disposizioni sempre più assurde per le loro foto di squadra, Tutto è cominciato in maniera casuale, nel senso che in alcuni scatti la Nazionale maggiore si era schierata in modo sballato senza farlo apposta. Poi però questi errori sono stati “istituzionalizzati”, nel senso che sono diventati volontari, come se fossero una sorta di marchio di fabbrica della squadra gallese. Lo ha spiegato Joe Ledley, 78 presenze nella Nazionale maggiore tra il 2015 e il 2018, ai tempi di Euro 2016: «Non eravamo molto bravi a fare quelle foto. All’inizio era tutto casuale, ma poi, a poco a poco, ci siamo resi conto che in ogni scatto facevamo peggio rispetto a quello precedente. E così abbiamo pensato di mantenere le cose così com’erano. Non è proprio superstizione, ma non credo che faremo una foto come si deve». Insomma, anche le giocatrici della rappresentativa femminile hanno accolto e fatto propria questo rito così strano e così innocuo. Come se fosse una specie di simbolo distintivo, come un inno, solo che non è fatto di musica e parole, ma di foto inconsuete, diciamo così.

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