Kylian Mbappé ha un debole per gli Stati Uniti, commerciale e non solo

Dai grandi brand alle grandi città, passando per l'NBA: da parecchio tempo la stella del Real coltiva una predilizione per tutto ciò che è a stelle e strisce.
di Redazione Undici
09 Luglio 2025

Kylian all’americana. Al Mondiale per Club ha appena iniziato a carburare, con il gol che ha disegnato la semifinale perfetta, contrapponendo il Real Madrid alla sua ex squadra. Ma fuori dal campo, sempre guardando al suo rapporto con gli USA, il francese è ancora di più una star: partnership, vacanze, eventi mondani. Non certo da ieri, anche se Mbappé sta sfruttando l’opportunità legata al nuovo torneo della FIFA per rafforzare collaborazioni di lunga data. E gettare le basi per la vera estate che conta: la prossima, da simbolo della Nazionale transalpina a caccia della terza finale consecutiva – e della seconda Coppa del Mondo. Una vetrina perfetta.

Il rapporto tra Paese e giocatore corre su un duplice binario. Da un lato la grande fama di Mbappé: secondo l’istituto di ricerca YouGov, nel 2025 l’attaccante del Real Madrid risulta il terzo calciatore più popolare negli Stati Uniti dietro i mostri sacri Messi e Ronaldo e a pari merito con il Chicharito Hernández – insospettabile fino a un certo punto, vista la numerosa componente di latinos nel tessuto sociale statunitense. Poi c’è l’inclinazione dell’uomo. Che ama New York, va matto per l’NBA – ancora di più dopo che il connazionale Wembanyama è sbarcato ai San Antonio Spurs – e nel tempo ha coltivato una serie di conoscenze piuttosto esclusive. Qualche tempo fa, per esempio, Mbappé ha fatto parte degli invitati eccellenti a un ricevimento di Michael Rubin – vale a dire il fondatore di Fanatics, una grossa azienda di e-commerce nel settore degli articoli sportivi. Vicino a Kylian, nelle foto di rito, c’erano Tom Brady, Beyoncé e Jennifer Lopez. Praticamente il non plus ultra della cultura pop a stelle e strisce.

Per Mbappé infatti tutto questo non si limita alle occasioni formali o di svago. Che semmai rappresentano il trampolino di lancio per il suo business: una lunga collaborazione commerciale con Oakley, un’altra con Nike, un’altra ancora con EA Sports – che è canadese, ma in prima linea su tutto il mercato americano. E già tre anni fa, sfruttando una comparsata al Draft NBA, Kylian aveva siglato una partnership tra Zebra Valley – la sua casa di produzione – e la lega di pallacanestro. Un’operazione fatta per  «coinvolgere i fan di tutto il mondo attraverso la creazione di contenuti». Insomma, oggi il calcio giocato diventa perfino un contorno. Anche se, da una costa all’altra, i caratteri più stampati sulle maglie in vendita del Mondiale per Club si leggono piuttosto chiaramente: Mbappé, numero 9. E il Real Madrid non ha ancora vinto il torneo.

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