Ci siamo abituati a pensare che il Mondiale per Club sia stato un affare economico quasi solo per i top team del pianeta, le squadre da Superlega per intenderci, quindi le europee, gli arabi dell’Al-Hilal e forse l’Inter Miami, per l’indotto intorno a Messi. Ma forse dovremmo soffermarci a pensare che il torneo sia stato una manna anche per i club brasiliani che sono arrivati ai quarti o, come il Fluminense, in semifinale. Anzi, si può e si deve dire: per le casse della squadra di Rio il CWC è stato una benedizione. Certo i soldi sono sempre ben accetti dai club, ma il Flu non ci ha guadagnato solo in termini di budget ma anche di riconoscibilità, vale a dire accrescendo la sua popolarità sui social.
Come analizzato da Sportico, il tricolor, che ha perso 2-0 contro il Chelsea nella semifinale di martedì, ha aumentato i suoi follower del 5%, secondo dati di Two Circles. Tutto in meno di un mese. Nello stesso arco temporale, poi, il club carioca ha ottenuto un terzo delle interazioni e delle visualizzazioni che aveva registrato in tutto l’anno precedente. E poi ci sono i premi in denaro, l’aspetto più rilevante in assoluto: il Flu, infatti, ha incassato circa 60 milioni di dollari, un’iniezione di liquidità che potrebbe portare il club a registrare un anno da record in termini di ricavi. Secondo una ricerca di Sports Value, il club aveva guadagnato circa 118 milioni di dollari nel 2024 e 90 milioni nel 2023. Non è chiaro quanto di questo premio verrà eventualmente redistribuito tra la federazione calcistica brasiliana e i giocatori.
Grazie ai guadagni estivi, il Fluminense si sta decisamente riprendendo. La squadra si era già distinta come uno dei soli sei club della massima serie con ricavi superiori alle spese nel 2024. La cavalcata del Fluminense in questo torneo segue la conquista della sua prima Recopa Sudamericana e della Copa Libertadores, in uno dei periodi migliori nei 122 anni di storia del club. «Non abbiamo la potenza finanziaria di altre squadre, ma abbiamo grandi giocatori e una grande etica del lavoro», aveva dichiarato l’attaccante del Fluminense Jhon Arias a ESPN Brasile. «Crediamo molto in noi stessi, e non è un caso se siamo arrivati fin qui». Forse Flamengo, Botafogo e Palmeiras tecnicamente saranno superiori, ma il Flu ha dimostrato un cuore sorprendente, mantenendo i suoi principi di gioco indipendentemente da chi avesse davanti. Se mai ce ne fosse bisogno il club si è messo nella mappa dei più giovani, di chi aveva pensato che il calcio brasiliano fosse finito un po’ fuori dai radar.