Qualcuno dia un premio a Federico Valverde. O quantomeno una vacanza: dopo 72 partite, 6.116 minuti e più di quattro giorni effettivi di calcio giocato, anche il centrocampista uruguaiano potrà finalmente tirare il fiato. E “celebrare” un record assoluto, mai realizzato prima nella storia di questo sport. Non tanto per le gare a referto – comunque tantissime, ma soltanto in questa stagione, tanto per citare un suo compagno di squadra, il quasi 40enne Luka Modric è arrivato perfino a 73. Il dato impareggiabile è quello del minutaggio. Che d’accordo, a tutte le latitudini sta mettendo sempre più a dura prova la tenuta fisica dei giocatori. Ma nessuno, quest’anno e da quando il calcio esiste, è mai rimasto in campo quanto Valverde: 300 minuti in più di Bruno Fernandes, il secondo di questa speciale graduatoria che dà tutta la sensazione di continuare a venire ritoccata verso l’alto negli anni a venire.
Un primato che si aggiunge a quello del Real Madrid – 68 gare nella stagione sportiva appena conclusa, bottino ineguagliato nella sua lunga storia. E che Valverde ha puntellato saltando soltanto due partite di campionato – contro Girona e Betis – e una di Coppa del Re in casa della Real Sociedad, tutte per un lieve infortunio muscolare. Ai suoi 65 gettoni se ne aggiungono poi altri sette con la maglia dell’Uruguay. Cifre-simbolo di un giocatore insostituibile, a prescindere che in panchina sieda Carlo Ancelotti, Marcelo Bielsa o Xabi Alonso. «Federico lo vedo in molti posti diversi del terreno di gioco, un po’ come Gerrard ai tempi del Liverpool», ha spiegato il nuovo allenatore dei blancos dopo che il centrocampista era stato dichiarato man of the match contro la Juve, nel corso di questo Mondiale per Club. L’ultima fatica di un’annata infinita.
Certo Valverde rappresenta l’apice, l’highlander, i limiti oltre i quali può spingersi un giocatore di movimento. Altro particolare notevole: non sono più i portieri a guidare le classifiche del minutaggio – il primo della lista e il terzo in totale è il rossonero Mike Maignan. Il calcio evolve, spreme e non ammette pause. Tanto più in una finestra estiva ai limiti del percorribile, negli Stati Uniti, tra condizioni climatiche proibitive e brutti infortuni – vedi Musiala – che in assenza di evitabili appuntamenti extra non sarebbero accaduti. In tale contesto, Valverde resiste. E forse è anche per questo se il Real Madrid lo considera non soltanto un giocatore imprescindibile, ma anche un asset altrettanto prezioso – blindandolo con una clausola rescissoria da un miliardo di euro, in occasione dell’ultimo rinnovo di contratto. Anche questo un record.