Spettacolo in vasca, bracciata dopo bracciata. Simona Quadarella riscatta il quarto posto di Parigi con una splendida medaglia d’argento nei 1500 metri stile libero, ai Mondiali di nuoto a Singapore. Non solo: lo fa sbriciolando il record europeo, con un tempo superlativo da 15’31”79. Il precedente primato – siglato dalla danese Friis nel 2013 – era di oltre sette secondi più lento. Quello di Simona, già miglior performance italiana, si assestava a 15’40″89: nel 2019 le era valso l’oro mondiale, ma all’epoca ci fu anche il ritiro della fuoriclasse Ledecky. Che oggi invece ha nuotato eccome, aggiudicandosi la gara con la quinta più veloce prestazione di sempre. Giù il cappello e applausi a chi le è stata dietro.
“Non me l’aspettavo proprio”, ha sorriso Quadarella al termine della gara. “Ero convinta di poter fare bene ma non fino a questo punto: il record europeo lo inseguivo da anni. Ci ho messo tanta testa, ho studiato a lungo e quest’anno ho cambiato parecchie cose che mi hanno aiutato. Sono contentissima: non sono mai stata così vicina a Ledecky, per me è stato emozionante. E uno stimolo in più verso Los Angeles”, il nuovo appuntamento olimpico nel mirino fra tre anni. Intanto però c’è un argento mondiale da godersi, al culmine di carriera splendida, contraddistinta da rara costanza: la prima medaglia internazionale di Quadarella, bronzo nei suoi 1500 m sl, risale ai Mondiali 2017. Da allora, contando anche Europei, Olimpiadi e vasca corta, ne sono seguite altre 29. Più di tre all’anno. Risultati che fanno della 25enne romana una delle più grandi nuotatrici nel mezzofondo, tra gli 800 e i 1500 metri: ha avuto soltanto la “sfortuna” di vivere nell’epoca incontrastabile di Katy Ledecky. Ma come dice Simona, è al tempo stesso un privilegio.
L’argento di Quadarella arriva in un’altra giornata ricca di medaglie per il Mondiale azzurro. Ancora una volta però manca l’oro: l’Italia è seconda dietro la Cina per numero di podi – 11 argenti e 4 bronzi – ma non ha ancora piazzato l’allungo per il metallo più pesante. Nemmeno col campione olimpico Thomas Ceccon, che non è riuscito a ripetere l’impresa della scorsa estate – pur migliorando il proprio tempo di un decimo – accontentandosi anche lui dell’argento nei 100 metri dorso. Ma se Thomas ha fatto trapelare più di qualche rimpianto a fine gara, per Simona questa è la medaglia dei sorrisi. E della consapevolezza definitiva.