Dopo averlo visto per dieci anni con quella maglia bianchissima incorniciata di blu scuro, sarà un po’ strano guardarlo dall’altra parte del mondo con una t-shirt, o meglio, una jersey come dicono da quelle parti, tutta nera. Heung-min Son sta per diventare un nuovo giocatore dei Los Angeles FC che dopo aver perso Giroud, tornato in Francia, al Lille, hanno puntato dritto verso il coreano, in uscita dal Tottenham. Non è una novità che un 33enne cerchi l’America in questo modo, più particolare l’operazione di mercato che ci sta dietro, dato che Son sarà il giocatore con il prezzo del cartellino più alto nella storia della MLS, la lega professionistica del calcio statunitense.
Secondo quanto riportato da The Athletic e altri siti specializzati americani, i LA FC hanno speso 20 milioni di sterline, 26,5 milioni di euro. «È stata la decisione più difficile della mia carriera – ha dichiarato Son – Ho dato tutto a questo club, ma sento che è arrivato il momento di una nuova sfida. Sono arrivato a Londra da ragazzo, vado via da uomo. Tottenham è stata casa mia per dieci anni». Durante la sua avventura in Inghilterra, Son ha messo insieme 127 gol e fornito 71 assist in Premier League, un record che lo colloca tra i migliori di sempre nella storia del club, dietro solo a leggende come Kane, Defoe e Sheringham. Con 173 reti complessive, è il quinto miglior marcatore nella storia degli Spurs.
Per essere un trasferimento record, la cifra sembra un po’ bassa, ma bisogna sempre tenere conto che giuridicamente il mercato dello sport americano è completamente diverso da quello europeo. Negli USA si scambiano contratti, non cartellini e tutto deve essere regolato da un tetto salariale di stipendi che può essere sforato, sì, ma comporta delle somme ingenti e poco sostenibili per anni. Norme che servono a regolare l’equilibrio competitivo, l’essenza stessa di ogni modello di business sportivo americano. Quei 26,5 milioni di euro, quindi, per la MLS è come se valessero quattro o cinque volte tanto.
Los Angeles non è una meta casuale, ma ha un forte valore simbolico oltre che tecnico. La metropoli americana ospita infatti la più grande comunità coreana fuori dalla Corea del Sud, con oltre 320.000 residenti, secondo il Pew Research Center. La presenza di Son rappresenta un enorme potenziale commerciale per LAFC e per tutta la MLS, considerando che durante la sua carriera, molti tifosi sudcoreani hanno viaggiato regolarmente fino a Londra per seguirlo e alcuni media hanno persino mandato degli inviati nel Regno Unito per seguire le sue partite. Un investimento che potrebbe avere un ritorno molto significativo per la franchigia che potrà coinvolgere il giocatore in diverse iniziative di marketing e di interazione con i tifosi, oltre a tutto il ricavato legato al merchandising, potenzialmente altissimo. Intorno a Son si muove un popolo ed è a queste persone che guardano i LA FC e tutta la MLS. Proprio in questo proposito sta il cuore dell’operazione, comunque molto valida a livello tecnico. L’impatto di Son potrebbe avere il carattere di un meteorite nel mondo MLS, in quanto allargherebbe considerevolmente il bacino di interesse per la lega. Esattamente quanto successo con Messi, per cui dopo due anni l’hype non è sceso, anzi resta altissimo e quando non gioca, per tutto il sistema son problemi. Tenendo in conto queste ragioni, dunque, questo trasferimento da record non sembra così esagerato.