Scott McTominay è uno dei candidati al Pallone d’Oro, e i giornali inglesi e scozzesi si sono scatenati

L'ultimo scozzese inserito nella speciale lista risale a quasi quarant'anni fa
di Redazione Undici 08 Agosto 2025 alle 09:05

Tra i trenta nomi dei finalisti per il Pallone d’oro c’è anche un giocatore che non avremmo mai considerato, almeno fino a un anno fa. È arrivato a Napoli da riserva del Manchester United e in meno di dodici mesi si è preso una città e soprattutto un soprannome che non scorderà mai. Quel “Mcfratm” made in Pasquale Mazzocchi ormai è diventato quasi uno slogan, un movimento culturale che testimonia come uno scozzese sul golfo ci stia a meraviglia, tanto da entrare nella ristretta cerchia dei calciatori più forti del mondo, almeno per il 2025. Dopo l’inserimento di Scott McTominay nella short list per il Ballon d’Or, il tradizionale premio che ogni anno France Football consegna al giocatore che ha disputato la miglior stagione, in Scozia tutti i giornali, già scatenati nel giorno dello scudetto del Napoli, sono impazziti di gioia. A ben vedere, dato che non capitava a quelle latitudini che vedessero un connazionale in quell’elenco da 38 anni. L’ultimo era stato Ally McCoist dei Glasgow Rangers, piazzatosi ventunesimo nel 1987.

Lo Scotsman, uno dei principali quotidiani del Paese, oltre a ricordare i dodici gol e sei assist nell’ultima Serie A, ha precisato come l’unico scozzese che abbia mai vinto il Pallone d’oro rimanga ancora Danis Law, autore, nel 1964, di 46 gol con il Manchester United, guarda un po’, proprio la ex squadra di McTominay. Nel 1983 Kenny Dalglish ha sfiorato l’impresa, chiudendo secondo dopo aver vinto campionato e coppa con il Liverpool. McTominay si aggiunge a una ristretta élite di scozzesi che hanno ricevuto una nomination al Pallone d’Oro, tra cui leggende come Jim Baxter, Jimmy Johnstone, Billy Bremner, Graeme Souness, Gordon Strachan e Steve Archibald.

La BBC ha posto l’accento su quanto la vita fuori dal campo del numero 8 azzurro abbia influito sulle sue prestazioni. Non era facile per lui adattarsi a una nuova vita, lontano dalla famiglia e dalle comodità inglesi. Nato a Lancaster, nel nord-ovest dell’Inghilterra, da una famiglia d’origine scozzese, è cresciuto nel vivaio del Manchester United fin dall’età di 5 anni. Dopo 255 presenze con i Red Devils, ha deciso che era il momento di mettersi alla prova altrove. «Vivere lontano dalla miei cari mi ha reso più forte mentalmente» aveva rivelato proprio alla BBC. «Non voglio mai restare nella mia zona di comfort. Se posso costruirmi una carriera da qualche altra parte, perché no?». A facilitare l’adattamento è stata anche la presenza del connazionale e compagno di nazionale Billy Gilmour, arrivato dal Brighton anche lui la scorsa estate. «È un mondo totalmente diverso: il cibo, lo stile di vita, la lingua – ha confessato Scott – ma voglio affrontarlo a testa alta. Voglio dare il massimo e godermi ogni momento».

A Napoli, dove il calcio è una religione, McTominay è diventato un vero e proprio idolo popolare. Non è tanto per dire: la sua immagine è comparsa sui murales nel centro della città, i tifosi si sono tatuati il suo volto e un ristorante di Edimburgo, il San Ciro’s, ha esposto una bandiera scozzese con scritto: “Napoli. McTominay. Pizza. In quest’ordine”. E poi sono spuntati altri soprannomi spuntati nel corso della stagione, come McTerminator, MacGyver, e persino l’Apribottiglie, per la capacità di sbloccare spesso il risultato.

«È una candidatura meritata. Da quando ha lasciato Manchester , è stato assolutamente colossale: è la parola perfetta per descrivere McTominay» ha ammesso l’ex nazionale scozzese e ora talent tv Pat Nevin alla BBC. «Ha lasciato lo United dopo aver dato tutto, ricevendo però poco in cambio. Veniva spesso schierato fuori ruolo. A Napoli, finalmente, è stato apprezzato, ha giocato nella sua posizione naturale ed è diventato la stella che avrebbe sempre potuto essere» ha aggiunto Nevin, sottolineando come l’inclusione di McTominay tra i migliori trenta del mondo è più che giustificata. «Saremmo tutti un po’ sorpresi se vincesse – ha detto – ma d’altra parte ha conquistato la Serie A. In Italia, e soprattutto a Napoli, è considerato un giocatore di altissimo livello. Bisogna però guardare anche altrove. Il PSG ha vinto la Champions League e ha ben nove giocatori in lista, ma il fatto che si stia parlando di McTominay in questo contesto non è uno shock. Ha giocato benissimo, ha avuto un impatto straordinario». In Scozia, quindi, tutti aspettano il 22 settembre, data di consegna del premio. Per Scott vincere sarà praticamente impossibile, ma già solo il fatto di vederlo lì, in smoking a Parigi, è fonte di grande orgoglio per un Paese intero.

 

 

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