Prendendo Miguel Gutiérrez, il Napoli ha comprato tre giocatori in uno

Lo spagnolo del Girona può giocare ovunque, ma soprattutto è un uomo di sistema che sa anche variare sul tema.
di Redazione Undici 10 Agosto 2025 alle 02:26

Per capire le ragioni che hanno spinto il Napoli a investire circa 20 milioni di euro per il terzo laterale sinistro di difesa, beh, bisogna partire da un paradosso. Un paradosso quasi esistenziale: il ruolo – o meglio: la funzione, come si dice ora a Coverciano – di Miguel Gutiérrez, non è il terzino. Anche se a Girona, dove ha giocato nelle ultime tre stagioni, il tecnico Michel lo schierava in quella posizione, la realtà dice altro. Michel, infatti, si potrebbe definire come una mezzala pura e/o come un attaccante esterno prestato a una posizione più arretrata. Senza scomodare Balto, che sa solo quello che non è, l’idea da cui è partito il direttore sportivo Manna ad affondare il colpo è proprio questa. E, in fondo, è molto semplice: Gutiérrez può giocare dappertutto, e quindi può soprattutto offrire una marea di soluzioni.

Gutiérrez ha compiuto da poco 24 anni, e ha passato gli ultimi tre a praticare il gioco di posizione, secondo principi molto simili a quelli del Manchester City  – con cui, notoriamente, al Girona condividono la proprietà. È il classico laterale mancino moderno che può smarcarsi tra le linee, saltare l’avversario in dribbling, cercare l’inserimento del terzo uomo e puntare dritto la porta. I numeri non entusiasmanti, dell’ultima stagione in Catalogna ingannano un po’: è vero che ha messo insieme un gol e cinque assist giocando spesso da esterno alto, ma allo stesso tempo c’è da dire che l’annata di tutto il Girona è stata da dimenticare.

Prendendo invece in esame la stagione 2023/24, quando la squadra di Michel girava come un orologio svizzero, tanto da raggiungere la prima storica qualificazione in Champions League, ecco che anche le statistiche di Gutiérrez cambiano faccia: due gol, sette passaggi decisivi e soprattutto un differenziale di 1.2 e di 3.4 alla voce xGol e xAssist. Concretamente, questo dato significa che aveva quasi una chance e mezza in più di segnare a partita e quasi tre possibilità e mezzo in più che un suo passaggio risultasse decisivo per un gol.

Tornando al Napoli: se Gutiérrez dovesse essere messo nei quattro dietro, sarà interessante capire come si adatterà ai movimenti abbastanza anarchici di Noa Lang, se deciderà di sovrapporre sui tagli dell’olandese o di cercare il pallone nella porzione di campo lasciata libera da una mezz’ala di inserimento, che sia De Bruyne o McTominay. Se invece Conte dovesse decidere di impiegarlo nei tre davanti, potrebbe chiedergli un importante lavoro in fase difensiva, come quello svolto da Politano a destra – a maggior ragione se l’ex Inter non dovesse essere in campo.

La terza opzione, poi, potrebbe essere quella di sistemarlo a metà campo, per togliere riferimenti fisici, atletici e tecnici agli avversari. Rispetto a due incursori come De Bruyne e McTominay, infatti, Gutiérresz si sgancia meno in avanti. Quando lo fa, però, sa benissimo come muoversi. Alto un metro e 80 per 71 kg, ha una struttura fisica molto più normotipo rispetto a quella imponente di Anguissa, solo che è molto più rapido del centrocampista camerunese. Il fatto di aver codificato la maggior parte delle sue giocate a due tocchi, poi, si adatta bene al complesso sistema di movimenti creato anche in azzurro da Conte. Forse la chiave della sua stagione sarà proprio in questo ultimo concetto: Gutiérrez è un giocatore di sistema che impreziosisce una squadra che funziona. Ma in un Napoli che, anche se appesantito dai carichi di lavoro, sta cominciando a muoversi da squadra campione d’Italia, uno che sa stare dentro un sistema, sapendo anche variare il tema, può solo fare bene.

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