McTominay continua a essere decisivo e come lui diversi giocatori scozzesi si sentono perfettamente a loro agio nel calcio italiano

Da Doig a Che Adams, i nazionali scozzesi in Serie A non sono mai stati così tanti
di Redazione Undici 24 Agosto 2025 alle 19:26

Quando a giugno sono usciti i calendari della Serie A, nel ritiro della Scozia è scattato subito un grande sorriso. Scott McTominay e Billy Gilmour, freschi campioni d’Italia con il Napoli, avrebbero inaugurato la stagione sul campo del Sassuolo, neopromosso e con in campo Josh Doig.

Per il laterale 23enne, al debutto in nazionale proprio quella settimana, l’emozione è stata doppia: sfidare Gilmour, amico d’infanzia, e McTominay, reduce da una stagione da Pallone d’Oro e idolo dei tifosi napoletani. «È pazzesco, Scott è come un dio adesso e se lo merita: è uno dei ragazzi migliori che si possano incontrare nel calcio» racconta alla BBC Doig, protagonista della promozione del Sassuolo con Fabio Grosso in panchina.

I nazionali scozzesi in Serie A non è mai stato così folto: oltre a McTominay, Gilmour e Doig, ci sono Che Adams al Torino, Lewis Ferguson al Bologna e il giovane Lennon Miller all’Udinese. In Serie B è sceso invece Liam Henderson, passato dall’Empoli al Bari in estate. Da Aaron Hickey, primo scozzese a segnare in Serie A dopo 35 anni, fino a Ferguson – capitano del Bologna– il movimento scozzese sta vivendo una vera età d’oro in Italia.

L’esempio più eclatante è quello di McTominay: arrivato la scorsa estate dal Manchester United, ha conquistato Napoli a suon di gol (12 in campionato) trascinando la squadra di Conte allo Scudetto. Il suo volto campeggia sui murales dei Quartieri Spagnoli e il soprannome “McFratm” è ormai tatuato sulla pelle dei tifosi ed è partito fortissimo in questa stagione, segnando il primo gol del campionato degli azzurri proprio contro il Sassuolo di Doig. «Amo questa città, i tifosi e i miei compagni – ha detto Scott – ogni volta che vai in campo senti la loro passione, ed è una motivazione incredibile».

Il legame tra calcio scozzese e Serie A affonda le radici negli anni ’80 con Joe Jordan e Graeme Souness, ma ha trovato nuova linfa grazie a club come Bologna e Torino, che hanno puntato su un mercato considerato “di valore”. «Gli scozzesi portano intensità, fisicità e fame – spiega l’ex osservatore del Bologna Francesco Strozzi – qualità che in Italia sono molto apprezzate».

Doig che ha lasciato l’Hibernian a 19 anni per Verona prima di trasferirsi a Sassuolo, racconta la sua esperienza come un arricchimento umano e professionale: «L’Italia è bellissima, lo stile di vita è incredibile, ma calcisticamente è dura: devi lavorare tanto, è nel nostro DNA. Ai giovani dico sempre: non abbiate paura di andare all’estero, vi aiuterà a crescere e sarà un’esperienza di vita unica». Con sempre più scozzesi protagonisti in Serie A e in giro per l’Europa, la nazionale di Steve Clarke può solo beneficiarne: storie diverse, esperienze internazionali e una nuova generazione pronta a farsi valere anche lontano da casa con in vista un obiettivo storico, la qualificazione al mondiale 2026.

>

Leggi anche

Calcio
Lo Sporting Lisbona ha superato gli addii di Amorim e di tanti giocatori di talento, e il merito è di Rui Borges e del suo orologio Casio da 20 euro
Tutta questione di superstizione, senza badare all'etichetta (o al prezzo di listino).
di Redazione Undici
Calcio
Il Flamengo sta dominando il calcio sudamericano degli ultimi anni, ma i premi incassati sono ancora lontani anni luce da quelli della Champions League
Gli oltre 35 milioni di euro ottenuti dal club carioca per il cammino trionfale in Copa Libertadores, qui da noi equivarrebbero soltanto alla partecipazione ai gironi di Champions.
di Redazione Undici
Calcio
Se Wirtz è ancora a zero gol con il Liverpool, la colpa è anche di una commissione che decide a chi assegnare i gol difficili da attribuire
Il meccanismo di assegnazione dei gol contesi in Inghilterra è davvero macchinoso
di Redazione Undici
Calcio
«Potremmo diventare la miglior squadra del mondo entro il 2030», ha detto il nuovo CEO del Newcastle
David Hopkinson ha vissuto esperienze professionali al Real Madrid e negli sport americani, e ha in mente un futuro molto interessante per i Magpies.
di Redazione Undici