Alla prima partita con l’Everton, Jack Grealish ha ricominciato a fare ciò che lo ha reso speciale

Debutto davanti al suo nuovo pubblico: già due assist, vittoria e di nuovo la sensazione che dai piedi di Grealish possa sempre nascere qualcosa.
di Redazione Undici 25 Agosto 2025 alle 17:02

È il bivio di ogni cambio di maglia. A volte ci vuole tempo per adattarsi. Altre invece, la scintilla scatta subito: naturale, spontanea, decisiva. E Jack Grealish coi colori dell’Everton ha tutti i contorni della potenziale scommessa vinta. Intanto, vinta è la prima partita: 2-0 contro il Brighton, inaugurando nel migliore dei modi il nuovo stadio Hill Dickinson. E subito lui ha fatto faville. Assist per Ndiaye nel primo tempo, sfondando sull’out di sinistra con la disarmante facilità dei bei tempi. Poi un altro appoggio vincente, per Garner nella ripresa – anche se qui va dato merito al missile terra-aria del compagno. Due lampi e due gol dell’Everton. Ma soprattutto, chiamatela euforia dei grandi esordi, la percezione che all’improvviso i Toffees possano contare su un rinforzo di lusso. Qualcuno che non c’entra niente con la bassa classifica della Premier League, e che pure per una ragione o per l’altra ci è finito.

«Quest’emozione è qualcosa di enorme», ha detto il classe ’95 nel postpartita. «Sono contento per come sia arrivata la vittoria. Per me, per i miei compagni. Anche se finora abbiamo avuto pochissimo tempo per giocare assieme: al Manchester City sono stato benissimo, però quest’estate ho sentito che era giunto il momento di cambiare». E l’intesa fra Grealish e l’Everton – fissata soltanto due settimane fa, in prestito oneroso per 15 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 50 – rappresenta soprattutto un’efficientissima allocazione di mercato: il calciatore, messo in vendita dai Citizens, ha stentato a lungo a trovare un club offerente; l’Everton invece aveva un disperato bisogno di dare profondità a una rosa cortissima. Detto fatto. «Mi è bastata la prima chiamata su FaceTime per capire di andare nel posto giusto. Non vedo l’ora di entrare nel vivo di quest’avventura: negli ultimi tempi non giocavo quanto avrei voluto, ora spero di prendere ritmo e mostrare di cosa sono ancora capace. Mi auguro che i tifosi se lo ricordino».

E il brillanto esordio di domenica sa tanto di promemoria. Basti pensare che Grealish, in 52 minuti, ha realizzato lo stesso numero di assist delle precedenti due stagioni in Premier League con la maglia del City. Ma soprattutto ha dato l’idea di essere un giocatore più presente, sempre al centro dell’azione e in grado di garantire la sua proverbiale imprevedibilità offensiva. Il suo fisico dimostra di stare finalmente bene, ma ancora di più appare libera la testa. Alimentata da una nuova voglia di spaccare le partite, come a lungo aveva dimostrato all’inizio della sua carriera all’Aston Villa – e soltanto a sprazzi, a giornate, alla corte di Guardiola.

Gli highlights personali dell’esordio di Grealish con l’Everton

Se ormai in molti erano arrivati a pensare a un certo equivoco tecnico attorno a Jack Graelish – parliamo pur sempre di uno dei più onerosi acquisti nella storia del calcio inglese, quando nel 2021 sbarcò a Manchester per 117 milioni di euro –, è bastato davvero un assaggio di Everton per ribadire che la classe del centrocampista non si discute. Resta da superare l’esame della costanza, il più difficile. Ma Jack e i Toffees sembrano conoscersi da sempre. E già puntano a un campionato da protagonisti, quando nessuno se li aspettava più. Affare per due.

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