Guida essenziale a Eurobasket 2025, un torneo che non era mai stato così stellare

Spagna e Francia partono avanti a tutte le altre Nazionali, ma la corsa alla medaglie è apertissima. Ed è livellata verso l'alto, grazie a tanti campioni NBA.
di Redazione Undici 26 Agosto 2025 alle 01:21

Tutti a caccia della Spagna. Da Jokic ad Antetokounmpo, passando per la forza corale di Francia e Germania. Chi sale, chi scende, chi sarà la sorpresa dell’Europeo pronto a cominciare? Piccola guida girone per girone, tra protagonisti noti e nascenti. Con un dato notevole da tenere a mente: di tutte le partecipanti, soltanto Cipro, Estonia e Islanda non dispongono di almeno un giocatore convocabile dalla NBA. Sintomo di uno sport sempre più globale e livellato verso l’alto. Verso l’Europa.

Partiamo dal Gruppo A, quello della Serbia bronzo olimpico a Parigi. Una medaglia che Nikola Jokic e compagni hanno trasformato in orgoglio nazionale, in un tutt’uno fra tifosi e gruppo squadra. Magari non il più completo, eppure capace di grandi picchi di agonismo. Per il titolo ci sono anche loro: molto dipenderà dal rendimento di The Joker. A contendere la leadership del girone c’è di diritto la Lettonia di Luca Banchi, che ormai nessuno farà l’errore di sottovalutare: la splendida pallacanestro sfoggiata allo scorso Mondiale è ancora un ricordo fresco, giocare a Riga per tutto il torneo darà una spinta extra e la base del roster è sempre la stessa. Si proverà a inserire nella contesa la Turchia di Sengun, privo però di un vero e proprio sparring partner. Più indietro Estonia, Portogallo e Repubblica Ceca: i boemi per anni hanno contato sul tandem Vesely-Satoransky, ma sembrano in parabola discendente. Per centrare gli ottavi di finale potrebbe comunque bastare.

E voliamo a Tampere, dove avrà luogo il Gruppo B della Germania campione del mondo in carica: dopo la delusione olimpica, tanta voglia di rivalsa attorno all’intelligenza tattica di Franz Wagner. Non ci sarà il fratello Moritz, fermo ai box per la rottura del crociato, ma il roster tedesco resta tra i più profondi. Almeno da prime quattro. Dente avvelenato anche per la Lituania, alle prese con una transizione generazionale da qualche tempo avara di soddisfazioni: su tutte il 16esimo posto maturato allo scorso Europeo. Uno smacco per un popolo che vive di pallacanestro. Sabonis e compagni sono chiamati a cancellarlo. Tra le sorprese, in rialzo invece le quotazioni di Finlandia e Gran Bretagna: gli scandinavi cercheranno di farsi guidare dai canestri di Lauri Markkanen e dai decibel del pubblico di casa, mentre a Londra, dopo una lunga tradizione da squadra-materasso, stanno finalmente scoprendo il basket. Defilate Montenegro e Svezia, anche se i balcanici sono una compagine esperta.

A noi interessa soprattutto il Gruppo C: azzurro Italia, altre emozioni da inseguire dopo i brividi della passata edizione. Nicolò Melli, fresco campione d’Europa per club con il Fenerbahce, sarà il decano di una spedizione coi nostri connotati naturali. Tutti potenziali protagonisti, ma la testa deve girare sempre dalla parte giusta. E dalla NBA, oltre all’attesa potenza di fuoco di Simone Fontecchio, ci sarà anche il 21enne Saliou Niang, appena scelto da Cleveland. Per il resto affidarsi al Poz, anche perché il torneo si preannuncia ostico sin da subito: gli Azzurri troveranno sul loro cammino uno squadrone come la Spagna e la Grecia di Antetokounmpo, entrambe a caccia di medaglia. I ragazzi di Scariolo sono i campioni in carica, mentre gli ellenici, oltre a Giannis, stanno ritrovando smalto attorno al blocco-squadra di Olympiacos e Panathinaikos. Avversaria scomoda anche la Georgia, che da Shengelia a Shermadini conosciamo bene attraverso molti suoi protagonisti. E non va sottovalutata nemmeno la Bosnia, che ha soffiato la qualificazione alla più quotata Croazia: insomma, a parte i limiti tecnici di Cipro – che comunque potrà contare sull’arena di Limassol – non s’intravedono punti deboli. Ogni partita andrà sudata.

Chiudiamo col Gruppo D, di stanza a Katowice, qualitativamente il più modesto. Perché tra Francia, Slovenia e tutte le altre si profila un grosso divario. Può ambire al ruolo di terzo incomodo Israele, reduce da un buon cammino verso Euro 2025. Ma aggiungere alle rotazioni Deni Advija, con rispetto parlando, non è come sprigionare il genio di Luka Doncic. Chi resta? Per la Polonia, tra i Paesi ospitanti ma in forte calo rispetto al quarto posto di tre anni fa, il passaggio del turno rappresenterebbe già un successo. E le chance ci sono, visto che Islanda e Belgio – a differenza della controparte femminile – non sono avversarie insormontabili. Tutto si prospetta così a vantaggio della Francia. Che non solo è argento olimpico, non solo può attingere da più giocatori NBA di qualunque altra Nazionale – ben 12, senza contare il lungodegente Wembanyama. Ma potrebbe pure ritrovarsi col vantaggio atletico di un girone disputato sul velluto. Anche per questo, la squadra da battere si trova sull’asse Yabusele-Gobert: scomodo, antipatico, terribilmente efficace. Ma il bello del basket è che quasi mai va come ci si aspetta. Figurarsi un Europeo.

Da Undici n° 63
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