Agli US Open hanno partecipato diversi giocatori che hanno accordi con OnlyFans, e la cosa sta iniziando a creare problemi

Questione d'immagine, del tennis stesso e soprattutto dei grandi marchi che lo sostengono: Rolex, Lacoste, Moët & Chandon. Che non vogliono avere nulla a che fare coi contenuti per adulti.
di Redazione Undici 29 Agosto 2025 alle 19:47

Lavorare con la propria immagine, ma non in tutti i modi possibili. È la direttiva rilanciata dai vertici del tennis globale, mentre agli US Open devono fare i conti con la realtà. E cioè che un buon numero di tennisti e tenniste ha dei contratti commerciali con OnlyFans, piattaforma online a pagamento di contenuti per adulti. Qualcosa di inconciliabile con l’immagine stessa dello sport elegante per antonomasia, riflettono gli addetti ai lavori. Eppure, per chi partecipa alle competizione ATP e WTA, non è sempre facile trovare le risorse giuste per sostenere costi e ritmi di questa carriera. Mica tutti sono come Alcaraz o Sinner, incensati dagli sponsor. Senza scendere troppo in graduatoria, gli atleti godono di tutt’altro status. E introiti.

“Se gli uomini vogliono pagarmi, perché non lo posso accettare?”, fa notare Sachia Vickery, 30enne americana scivolata in posizione 557 del ranking WTA, dopo aver toccato quota 73. “Mi mostro in bikini o mentre faccio allenamento. Non offro contenuti sessuali, non poso nuda. Appena vedono OnlyFans, i media ti associano subito al porno. Ma ci sono tanti contenuti intermedi”. Il problema è che Vickery in questi giorni ha partecipato agli US Open, vincendo un turno eliminatorio prima di uscire di scena a sua volta. E il regolamento ATP parla chiaro: è vietato esibire il logo della piattaforma per adulti, e presto potrebbe essere considerata problematica anche la semplice presenza di tenniste affiliate come Vickery. “Ma è così che mi posso costruire un futuro, guadagnando bene fuori dal tennis. OnlyFans mi dà molta libertà e mi aiuta a finanziare la mia carriera”.

Una situazione che riguarda molti altri professionisti di livello, ma fuori dai vertici della piramide tennistica – dove si concentra la maggior parte del giro d’affari: premi e sponsorizzazioni restano strettamente correlati ai risultati. Dunque c’è chi s’ingegna come può, fin che si può. La complicazione è che portali come OnlyFans non sono invisi soltanto alla classe dirigente del tennis, ma ancora di più agli sponsor tradizionali attorno al Grande Slam: Rolex, Lacoste, Moët & Chandon. Tutti marchi di lusso, particolarmente attenti alla reputazione commerciale. Senza alcuna intenzione di venire collegati – anche in secondo grado – alle ambiguità esplicite di OnlyFans. Motivo per cui tennisti come lo spagnolo Pedro Martínez o il francese Alexandre Müller, tra i testimonial più noti del sito d’intrattenimento, non possono mostrare quel logo in alcuna parte del loro abbigliamento sportivo. Altrimenti scattano pesanti multe. E per il momento, così le cose sembrano restare: c’è chi ricorda il precedente con Playboy, che pure arrivò a sponsorizzare importanti personalità dello sport, soprattutto lato motori. E anche allora fioccarono le polemiche. In analogico come in digitale.

>

Leggi anche

Tennis
«Gli adolescenti che vogliono giocare a tennis ad alti livelli devono investire un milione di euro», ha detto Dominic Thiem
Secondo il campione dello US Open 2020, "il tennis è uno sport per ricchi". Senza mezzi termini.
di Redazione Undici
Tennis
Raggiungendo la finale al Masters 1000 di Shanghai, Valentin Vacherot ha infranto tantissimi record
Il tennista monegasco sembrava essere destinato a una carriera fatta di Challenger e tornei minori, ma il destino gli ha regalato una settimana da sogno a Shangai
di Redazione Undici
Tennis
Negli ultimi 15 tornei che ha giocato, Jannik Sinner ha vinto nove titoli e solo UNA volta non ha raggiunto la finale
L'unica sconfitta prima dell'ultimo atto risale al torneo di Halle, a giugno scorso. Poi, per il resto, il campione italiano è stato un vero caterpillar.
di Redazione Undici
Tennis
I tennisti più forti del mondo hanno scritto ai tornei dello Slam per chiedere una grande riforma dell’intero circuito
Sinner, Alcaraz e tanti altri campioni hanno un obiettivo chiaro: vogliono aumentare i loro ricavi ed essere più influenti nella costruzione degli eventi di cui sono protagonisti.
di Redazione Undici