Ci sono voluti quasi due decenni di carriera. Nei quali Pep Guardiola ha vinto e stravinto tutto, alla guida di Barcellona, Bayern Monaco e dal 2016 Manchester City. Ma in tutte queste stagioni costellate di successi, mai l’allenatore catalano aveva arruolato un calciatore italiano nella rosa a sua disposizione. Succede oggi, dopo che sul gong del calciomercato i Citizens sbloccano l’affaire Donnarumma puntando tutto sul campione d’Europa per difendere i pali dell’Etihad Stadium. E Gigio diventa così il primo. Il portiere più forte del mondo, dall’allenatore più vincente del mondo.
La cosa curiosa è che fin qui Guardiola ne aveva allenati da tutte le parti del pianeta. Bielorussi (Aleksandr Hleb), kosovari (Arijanet Muric), uzbeki o nigeriani (Khusanov, Iheanacho). Italiani però mai. Né in quattro anni in balugrana – quando i nostri non potevano essere nell’orbita di quello squadrone -, né in Baviera, né finora in Inghilterra. Ci voleva la clamorosa rottura fra Donnarumma e il PSG per creare un’opportunità inedita.
Anche perché Pep ha sempre manifestato una grandissima ammirazione per il nostro paese, sin dai tempi della sua militanza al Brescia di Baggio e di Mazzone. Per poi proseguire in elogi su elogi, dai colleghi allenatori (De Zerbi e Gasperini in primis) alle squadre (il progetto Palermo, e vabbè, si dirà sempre nell’orbita City) passando per l’intero sistema di gioco che continuiamo a sviluppare. “Il calcio italiano è cambiato, non è più catenaccio e contropiede”, ha ribadito Guardiola anche di recente. E ora, con un Donnarumma in più a blindare la sua porta, chissà come fioccheranno le belle parole in conferenza.