C’è stato un momento, a quanto pare, in cui Lamine Yamal era vicinissimo a firmare per il Bayern Monaco

C'era l'accordo con il giocatore, carte già pronte per il trasferimento. Ma il cambio di agente ha fatto saltare tutto.
di Redazione Undici 11 Settembre 2025 alle 01:37

Lamine Yamal con la maglia del Bayern Monaco? Ormai è fantamercato. Ma una volta, non così tanto tempo fa, avrebbe potuto essere un destino sorprendentemente concreto: a rivelare l’indiscrezione è Sport Bild, in un lungo articolo di approfondimento tra retroscena e amarissimi what if – poco da dire, per le sorti dei bavaresi e dell’intera Bundesliga il trasferimento del fenomeno del Barcellona avrebbe cambiato le gerarchie del gioco. Come e quando avrebbe potuto succedere? Tutto risale a febbraio 2022. Hasan Salihamidzic e Marco Neppe, direttore sportivo e tecnico del Bayern, sono a Madrid per incontrare Iván de la Peña: ex centrocampista di Lazio e Barça, oggi procuratore. Sul tavolo della trattativa c’è un nome. E per il momento, non è quello di Yamal.

Si tratta di Gavi, che all’epoca non aveva ancora 18 anni. Gli emissari del club tedesco sono in missione per raccogliere informazioni sulla talentuosa mezzala blaugrana – aveva già debuttato in Liga, con tutta l’aura di grandezza che gli appartiene – e farsi un’idea sulle effettive chance dell’affare. Ma Neppe e Salihamidzic hanno un piano: sondare Gavi, col fine ultimo di provare a sedurre un ragazzino ancora più giovane. Perché il reparto scouting del Bayern aveva prestato alla dirigenza il video di un altro cliente sul taccuino di De la Peña. Un fenomeno assoluto. Di quelli che non si vedono in giro da nessuna parte. Soprattutto a 14 anni, giocando in un vivaio d’élite come la Masia eppure sbalordendo chiunque a suon di giocate e precocità: vale la pena di fare un tentativo.

All’inizio De la Peña è perfino sorpreso che i suoi ospiti siano interessati a Yamal. Si presenta anche un pertugio propizio: il Bayern è già intenzionato ad arruolare un compagno di squadra di Lamine – il terzino Adam Aznou, come effettivamente avverrà – e questo mette i colloqui in discesa. Però tocca aspettare, a causa dello statuto societario, che Yamal arrivi a compiere i 16 anni d’età. Questione di formalità, insomma. De la Peña si mostra fiducioso e con lui gli ambasciatori del Bayern. Il problema è che un anno e mezzo, per il ritmo di carriera di un enfant prodige, significa un’eternità. Ed è proprio nel mentre di quell’eternità che Yamal inizia a polverizzare record su record, attirandosi l’attenzione di mezza Europa. Non solo da parte dei club: già sul finire del 2022, il povero De la Peña telefona in Baviera, affranto. L’affare salta, qualcuno gli ha soffiato la rappresentanza del giocatore. E quel qualcuno è niente meno che Jorge Mendes.

Per il Bayern è una mazzata. Salihamidzic e Neppe insistono, chiamano anche il procuratore più influente del mondo e gli ripropongono la stessa formula: «Vogliamo portare Yamal al Bayern. Si può fare?». Mendes è prima di tutto un acuto uomo d’affari. E risponde: «Tutto si può fare». Ma tutto ha un prezzo. Per quel ragazzo, diversi milioni. All’inizio resta sul vago. Poi spara la cifra: cinque. E gli altri due capiscono. Per quanto i vertici societari del Bayern si fidino del fiuto tecnico dei propri uomini, sborsare cinque milioni per un minorenne è decisamente troppo. E la suggestione tedesca di Yamal finisce per tramontare. Anche se – col senno e la clausola rescissoria di poi: un miliardo di euro – quella scommessa sarebbe stata l’investimento più azzeccato del calcio moderno. A Monaco ancora si mangiano le mani.

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