Luka Modric è già il centro di gravità del Milan, e non era una cosa così scontata

Il fuoriclasse croato, a quarant'anni compiuti, non esce mai dal campo, guida il gioco dei rossoneri ed è pure decisivo in zona-gol.
di Redazione Undici 15 Settembre 2025 alle 05:18

Il destro nell’angolo che ha steso il Bologna è solo una parte, forse neanche la più importante, del contributo offerto da Luka Modric in occasione di Milan-Bologna. Ok, va bene: il 40enne croato magari non avrà lo stesso ritmo di qualche anno fa, ma resta un professore. Un docente del calcio, uno da cui andare quando si ha bisogno di un consiglio, di un aiuto, anche se non siamo a scuola e, in fondo, si tratta “solo” di costruire gioco nel corso di una partita Insomma, Modric è già un punto di riferimento per tutto l’universo-Milan. E non solo perché fa funzionare – letteralmente – la squadra di Allegri, grazie alla quantità enorme di palloni che tocca e che ripulisce durante la partita, ma perché ci mette la personalità di un leader. Tecnico e carismatico.

Fin dal primo giorno a Milanello l’ex 10 del Real Madrid si è messo al centro del sistema rossonero. Aspetto non scontato considerando l’età, 40 anni appena compiuti e lo scetticismo sul “ce la farà a fare 38 partite del campionato?”. Una domanda a cui ovviamente non si può ancora rispondere, ma per adesso il croato sta dimostrando una condizione fisica eccellente per la Serie A. Dove i ritmi non saranno quelli della Premier o della Champions League, d’accordo, ma dove 90 minuti restano 90 minuti. E finora Modric, guardando alla Serie A ha assaggiato la panchina solo per l’ultimo quarto d’ora dell’esordio contro la Cremonese. Sia contro il Lecce che contro il Bologna, il croato ha iniziato e chiuso la gara.

In una squadra che fatica ad essere brillante, per la quale Allegri deve arrivare a infuriarsi e a gettare la giacca a causa di un rigore che avrebbe potuto chiudere la partita, e che invece è stato prima assegnato e poi cancellato, Modric è l’attrazione numero uno. Un po’ come succede per i nuovi locali, quelli che hanno aperto da poco e devono ingranare: i tifosi arrivano a San Siro per lui, comprano la sua maglia, lo osannano, lo applaudono. Tornano a respirare quelle vibrazioni che non percepivano da un po’: un grande giocatore che si prende San Siro nel giro di un paio di giornate, in attesa di capire se anche il Milan riuscirà a riconquistare l’affetto del suo popolo.

La situazione diventa ancora più significativa pensando anche agli investimenti sul mercato fatti dal Milan, in particolare a centrocampo. Al netto dell’infortunio di Jashari, infatti, Modric doveva fare da maestro a Ricci e di fatto l’ha fatto accomodare in panchina. Allegri, di solito molto sensibile al fatto di schierare i giovani, si sta affidando all’unico giocatore, tra quelli della rosa rossonera, nato negli anni Ottanta. A partire da Modric, il tecnico del Milan ricostruendo una squadra che ha bisogno di fiducia dopo un’annata da incubo e macerie. Ci sarà tempo per inserire gradualmente tutti i nuovi acquisti, ma intanto il Milan aveva bisogno di un dottore che riattivasse il suo elettroencefalogramma. Non ha un camice bianco, ma forse assomiglia più a un professore che, oltre a spiegare, fa vedere nel concreto come si rivoluziona un ambiente depresso.

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