L’NBA Europe non è mai stata così vicina. Il progetto sul quale l’NBA e la FIBA stanno lavorando da tempo potrebbe essere lanciato tra il 2027 e il 2028, anche se non è ancora stata ufficializzata una timeline effettiva. A dirlo è stato Adam Silver, commissioner della lega americana: «Attualmente il basket è probabilmente lo sport che sta crescendo più rapidamente nel mondo, ed è il secondo sport per popolarità in Europa dopo il calcio. Penso davvero che sia il momento di cogliere questa opportunità». Silver ha parlato con Front Office Sports, e in pratica ha confermato che il progetto NBA Europe – nato e portato avanti in collaborazione con la FIBA – potrebbe presto diventare realtà.
Ma di cosa stiamo parlando, esattamente? Di fatto, di una NBA europea che accolga squadre storiche come il Real Madrid o Fenerbache e che offra uno spazio sicuro e dal potenziale economico infinito per la creazione di nuove franchigie, magari in piazza dove l’afflusso di pubblico sarebbe enorme. Come anticipato, Silver ha indicato il 2027 come traguardo ambizioso per dare il via a quello che sarebbe un progetto rivoluzionario per il basket europeo e mondiale, dal valore di tre miliardi di dollari: «Non penso che si possa andare troppo oltre il 2028. L’occasione di fare una cosa di questo tipo è da cogliere adesso» ha aggiunto Silver, indicando le Olimpiadi di Los Angeles del 2028 come l’evento che possa fare da ponte tra i due universi, in cui presentare il progetto e farlo partire ufficialmente.
I contatti tra le parti si sono intensificati lo scorso marzo, quando Adam Silver ha iniziato a incontrare diversi imprenditori in occasione delle partite NBA di regular season giocate in territorio europeo. Ad agosto poi, c’è stata la chiacchierata con il Real Madrid, forse la più importante, vista la rilevanza storica del club in Europa e le enormi disponibilità finanziarie garantite dal successo della sua sezione calcistica – nonché i rapporti complicati con l’Eurolega. Oltre al Real, gli incontri estivi di Silver hanno riguardato il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il sindaco di Londra Sadiq Khan, i rappresentanti della Qatar Sports Investments (proprietari del Paris Saint-Germain) e quelli dell’Alba Berlino. Tutti incontri volti a sondare l’intenzione di partecipare alla nuova lega e, nel caso di Londra e Parigi, di dar vita a nuove franchigie in città dall’appeal mediatico e culturale enorme. Tutti gli incontri sono avvenuti in vista delle NBA Global Games, partite della stagione regolare americana che da diverso tempo vengono giocate in Europa, con l’obiettivo – senza dubbio centrato – di ampliare il pubblico della lega e diffondere la cultura del basket anche in altri territori.
Un’ambizione concretizzata qualche settimana fa dagli incontri positivi che il Deputy Commissioner NBA Mark Tatum ha avuto con leader politici, squadre, media companies e possibili investitori in Europa: sono tutti entusiasti di un progetto che porterebbe soldi e visibilità a tutti i partecipanti. A livello pratico i piani iniziali parlavano di una nuova Lega continentale composta da 16 squadre, ma è ovvio che il numero possa cambiare rapidamente. Diversi club europei esistenti come i già citati Real Madrid e Fenerbache, o altri grandi bacini di utenza come Barcellona, sono già considerati come parte fondamentale della NBA Europe, e verrebbero affiancati da nuove franchigie create dalle più grandi società del mondo del calcio come Manchester City e Paris Saint-Germain. A pensarci bene, non sarebbe male.