In Francia è stata presentata una proposta di legge per vietare le multiproprietà dei club calcistici

La legge non si applicherebbe solo al calcio ma a tutto lo sport e potrebbe entrare in vigore nel 2026
di Redazione Undici 25 Settembre 2025 alle 11:32

Le multiproprietà sono ormai un fenomeno diffuso in tutto il mondo del calcio. Solo a voler prendere ad esempio le top 5 federazioni europee si trova almeno un caso di multiproprietà nelle prime due divisioni. Il City Group ha in mano ovviamente la squadra di Guardiola in Premier League, ma anche il Girona  ne La Liga e il Palermo in Serie B. In Germania il gruppo Redbull è proprietario del Lipsia, ma possiede pure il Salisburgo in Austria, i New York Redbulls in MLS e il Bragantino in Brasile. In Francia i casi di multiproprietà sono più recenti ma comunque molto diffusi, basti pensare alla BlueCo che ha in mano Chelsea e Strasburgo, ma anche la Eagles Football Holding, che gestisce Olympique Lione e Crystal Palace. Non sono due esempi citati a caso, ma quelli di cui si è più discusso, dato che il Lione proprio la multiproprietà ha limitato l’accesso alle Coppe Europee. Per lo Strasburgo non è cambiato molto, dato che a fine campionato si è qualificato per la Conference League mentre il Chelsea per la Champions, ma se avessero centrato entrambi l’Europa League sarebbero stati premiati i blues, per via del maggior numero di punti raccolti. Inglesi però beffati nel caso della Eagles Holding, dato che il Palace, qualificato all’Europa League tramite la vittoria della FA Cup, si è dovuto accontentare della Conference, lasciando il posto al Lione meglio piazzato in campionato.

La multiproprietà è una scelta presa da sempre più fondi di investimento, in modo da ammortizzare i costi e far crescere il valore dei grandi club attraverso quelli più piccoli che di fatto diventano dei satelliti. È proprio questa gestione che stanno digerendo poco in Francia, tanto da presentare una proposta parlamentare per vietare il fenomeno.

Come riportato da Le Parisien, mercoledì il deputato di LFI (La France Insoumise) Éric Coquerel ha presentato una proposta di legge, sostenuta da eletti di tutti gli schieramenti, che mira a vietare la proprietà multipla dei club di calcio professionistici in Francia. Il codice dello sport vieta già la proprietà incrociata di club francesi, ma il deputato Insoumis vuole andare oltre, vietando a una stessa persona o gruppo di controllare un club francese e una squadra estera, una pratica che riguarda quasi un terzo dei club di calcio in Europa.

In Francia, dieci dei 18 club della Ligue 1 e sette dei 18 impegnati in Ligue 2 “sono integrati in strutture a proprietà multipla”. Negli ultimi anni, però, la federazione francese e le leghe professionistiche hanno dovuto risolvere i problemi ereditati dai grandi gruppi. Oltre al caso Lione, nella scorsa stagione il fondo d’investimento americano 777 Partners (sì, quello del Genoa) proprietario del Red Star in Ligue 2, è fallito, lasciando la gestione del club di Saint-Ouen ai suoi creditori e il suo futuro nell’incertezza.

La proposta di legge portata da Éric Coquerel prevede di sanzionare il mancato rispetto del divieto di proprietà multipla con un’ammenda equivalente al 2% del fatturato mondiale del proprietario e con un divieto di partecipazione alle competizioni.

La proposta vuole anche estendere le competenze della Direction nationale du contrôle de gestion (DNCG), l’organo di controllo finanziario, che potrebbe così verificare la solidità di un progetto di acquisto, cessione o cambiamento di azionisti di un club e, se necessario, opporvisi.

La legge non si applicherebbe “alle situazioni già costituite”, specifica infine il testo, “per non recare un danno sproporzionato all’attuale equilibrio dei club di calcio professionistici in Francia”. Si precisa inoltre che la legge “non riguarderebbe solo il calcio, ma l’insieme delle discipline sportive regolate dal codice dello sport”.

Éric Coquerel intende approfittare del carattere trasversale della sua proposta di legge, firmata da quasi 90 deputati di tutti gli schieramenti politici, per presentarla all’Assemblea nazionale alla fine dell’anno, al massimo all’inizi del 2026. In mancanza di un esame di questo testo all’Assemblea, un’altra possibilità sarebbe di presentare emendamenti comuni alla proposta di legge che è passata al Senato, come propone il deputato, riferendosi al testo sull’organizzazione, la gestione e il finanziamento dello sport professionistico, portato avanti dai senatori Savin e Lafon, adottato dalla camera alta lo scorso giugno e trasmesso all’Assemblea. I tempi quindi potrebbero essere un po’ lunghi, ma di sicuro in Francia sono tutti abbastanza d’accordo a far fuori le multiproprietà dello sport.

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