I tennisti più forti del mondo hanno scritto ai tornei dello Slam per chiedere una grande riforma dell’intero circuito

Sinner, Alcaraz e tanti altri campioni hanno un obiettivo chiaro: vogliono aumentare i loro ricavi ed essere più influenti nella costruzione degli eventi di cui sono protagonisti.
di Redazione Undici 25 Settembre 2025 alle 02:31

Alcuni dei giocatori di tennis più forti del mondo hanno chiesto ufficialmente una riforma all’ente che gestisce i tornei del Grande Slam. Secondo quanto riportato da The Athletic, questo gruppo di campioni – di cui farebbero parte, tra gli altri, Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Jack Draper, Lorenzo Musetti, Aryna Sabalenka, Coco Gauff e Iga Swiatek – ha inviato una lettera congiunta con alcuni punti su cui sarebbe necessario intervenire, in modo da tutelare i partecipanti a Wimbledon, al Roland Garros, agli US Open e agli Australian Open. Questa interlocuzione ufficiale segue quella del 21 marzo scorso, quando una prima lettera – firmata anche da Novak Djokovic, che però non ha partecipato a questa nuova richiesta – aveva sollecitato il Grande Slam a cambiare le cose.

Ma cosa chiedono, di preciso, i migliori tennisti del mondo? Le modifiche da apportare, sempre stando a quanto raccolto da The Athletic, sarebbero essenzialmente tre: un aumento del contributo a un fondo di previdenza che copra le pensioni, l’assistenza sanitaria e i periodi di maternità delle giocatrici; un aumento dei montepremi rispetto alle entrate dei tornei, con un incremento dal 16% al 22% entro il 2030; una maggiore partecipazione dei tennisti all’interno dei processi decisionali, magari attraverso l’istituzione di un Consiglio dei Giocatori legato al Grande Slam. Questo nuovo organo, tanto per fare un esempio pratico, verrebbe consultato su decisioni come l’estensione dei tornei e/o i cambiamenti di format.

La lettera inviata dai tennisti fa seguito ad alcuni colloqui che si sono già svolti a Parigi e a Londra, durante le ultima edizioni del Roland Garros e di Wimbledon. E in ogni caso si inserisce in un contesto caratterizzato da forti tensioni, in questo senso basti pensare alle polemiche e alla causa antitrust intentata dalla Professional Tennis Player Association (PTPA), l’organizzazione sindacale co-fondata da Djokovic. Per tutti gli attori in causa, ovviamente parliamo lato giocatori, l’obiettivo è quello di alzare i ricavi derivanti dalle partecipazioni ai tornei. Cosa che è avvenuta per esempio in occasione degli ultimi US Open, che per l’edizione 2025 avevano messo in palio il montepremi più alto nella storia del tennis. Ma ai giocatori non basta, al momento la situazione è in fase di stallo e in calendario non ci sono altri incontri tra le parti. La lettera inviata nelle ultime ore potrebbe servire proprio a dare una scossa in vista del momento più atteso: l’annuncio del montepremi dell’Australian Open. Che per l’edizione del 2025 aveva già alzato i compensi per i giocatori del 12%, e adesso forse dovrà fare un ulteriore sforzo. A chiederlo sono proprio loro, i protagonisti che vanno in campo.

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