Com’è nato il premio di Aura Sport & Cultura Award

Il trofeo fisico dell’award di Undici è stato progettato e realizzato dallo studio AMDL CIRCLE.
di Redazione Undici 29 Settembre 2025 alle 16:14
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Trasformazione, emozione, racconto innovazione, impatto, visione. Questi i sei pilastri di Aura Sport & Cultura Award, il premio ideato da Undici che sarà consegnato martedì 30 settembre al Teatro Parenti di Milano. La giuria di Aura, presieduta da Federica Pellegrini, è composta da un comitato composto da ex atleti, intellettuali, rappresentanti delle imprese e delle istituzioni e ha già iniziato a votare per sancire il vincitore del premio. Ecco, appunto: il premio. La progettazione e la creazione del trofeo fisico è stata affidata allo studio AMDL CIRCLE, dell’architetto Michele De Lucchi. Andrea Borgogni, product designer di AMDL CIRCLE, ha raccontato che l’idea alla base del loro lavoro è stata quella di omaggiare chi sa modellare e forgiare le proprie capacità in ambito sportivo: «Il processo creativo e il materiale sono legati fra loro», dice Borgogni. «La scelta del bronzo nasce dalla sua trasformabilità: attraverso la fusione la materia cambia stato, richiamando simbolicamente il percorso di crescita e di modellazione del talento sportivo. Nella creazione del premio ha influito la volontà di dar vita a qualcosa che avesse bisogno di un processo artigianale complesso».

Borgogni racconta che la fusione in bronzo è un procedimento che Michele De Lucchi, a capo dello studio AMDL CIRCLE, ha sperimentato e utilizzato molte volte nel corso della sua carriera. Molte delle sue creazioni, nate da disegni e modelli realizzati a mano, sono entrate nei circuiti delle gallerie d’arte per la loro bellezza e importanza. «La forma del premio riprende fedelmente il logo di Aura», aggiunge Borgogni. «Ci è sembrato naturale trasformarlo in un oggetto fisico, perché immediatamente riconoscibile. Il logo ricorda una sorta di architettura, un oggetto di design compiuto, che ci ha ispirato a scegliere un processo artigianale, come la fusione del bronzo, per la sua creazione».

Borgogni racconta come per lo studio AMDL CIRCLE, la natura artigianale del lavoro è un punto fondamentale: «Siamo molto legati all’artigianato italiano, al fare le cose a mano e la fusione del bronzo ci permette di cambiare lo stato della materia e di plasmarla secondo la nostra visione. Dopo la fusione, ogni passaggio di finitura e sbavatura viene eseguito rigorosamente a mano, restituendo in questo pezzo unico la forza e la qualità della tradizione artigianale italiana».

Lo studio, autore del premio e di molteplici progetti di respiro internazionale, si sviluppa come naturale evoluzione dell’esperienza di architetto, designer e intellettuale del suo fondatore: dopo la laurea in architettura a Firenze e l’impegno, negli anni Settanta, con il gruppo radicale Cavart – attico con manifestazioni dedicate all’architettura, al territorio e al sociale nelle cave venete – De Lucchi fonda lo studio a Milano, avviando un cammino professionale che lo porta a collaborare con grandi aziende internazionali e a realizzare architetture, spazi commerciali e culturali, residenze, strutture ricettive, infrastrutture, ambienti di lavoro, arredi e progetti di comunicazione visiva. Un percorso che si basa sulla volontà di migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, di innovare l’architettura e il contesto urbano, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Nel lavoro di De Lucchi, la ricerca è costante: dal 2004 infatti scolpisce modelli concettuali in legno per trovare l’essenzialità della forma architettonica e fornire una costante fonte di ispirazione ai progetti dello studio. Nel 2019 lo studio assume il nome Circle, scegliendo come simbolo il cerchio aperto: un segno che da un lato abbraccia la continuità con la tradizione e l’eredità storica del design, e dall’altro rappresenta l’apertura verso nuove interazioni di idee, persone e discipline. Nel laboratorio creativo nel quartiere Brera a Milano, AMDL CIRCLE coltiva questo approccio con un lavoro che unisce ricerca, progettazione e sperimentazione, sempre con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e promuovere un’architettura responsabile.



Partner: Fondazione Cariplo
Charity Partner: art4sport
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