Battendo Tien (con il risultato di 6-2 6-2) nella finale del China Open di Pechino, Jannik Sinner ha conquistato il suo primo torneo 500 della stagione. Il sesto della sua carriera, il secondo sul campo in cemento della capitale cinese. E ora il computo totale, per il campione italiano, dice che siamo arrivati a 21 titoli vinti: quattro Slam, uno alle ATP Finals, quattro Masters 1000, sei 500 e sei 250. A cui vanno aggiunte le due edizioni della Coppa Davis conquistate con la maglia della Nazionale e la prima edizione del Six Kings Slam. In attesa di aggiornare questi primati, è doveroso sottolineare la clamorosa, incredibile, quasi inquietante – se la guardiamo dal punto di vista degli avversari – continuità di Jannik. Che, di fatto, ogni volta che partecipa a un torneo arriva quantomeno in finale.
Sono i numeri a dirlo chiaramente: negli ultimi 15 tornei disputati, a cavallo tra il 2024 e il 2025, Sinner ha messo insieme nove titoli e 14 finali giocate. Questa incredibile progressione è iniziata subito dopo Montreal 2024, un torneo in cui Sinner si fermò ai quarti contro Rublev. Da allora, in rapida successione, Sinner ha vinto il torneo di Cincinnati, poi ha conquistato gli US Open, poi ha perso la finale a Pechino contro Alcaraz e ha vinto il successivo Shanghai Masters. Dopo aver vinto la prima edizione del Six Kings Slam, un’esibizione ufficialmente non riconosciuta ma che possiamo considerare come un titolo a tutti gli effetti, ha saltato Parigi-Bercy e infine ha chiuso il 2024 conquistando le ATP Finals di Torino e la Coppa Davis a Málaga.
Bene, adesso passiamo al 2025: dopo la vittoria agli Australian Open e i tre mesi di squalifica per il caso-Clostebol, Sinner è arrivato in finale a Roma e poi al Roland Garros. A Halle, contro Bublik, è arrivata una sconfitta al secondo turno: l’unica prima della finale, in tutta la stagione. Dopo il torneo in Germania, sono arrivate la grande vittoria a Wimbledon e le due finali perse contro Alcaraz, prima a Cincinnati e poi agli US Open. Infine, poche ore fa, ecco il successo di Pechino. All’orizzonte, adesso, ci sono il torneo di Shanghai e il rush finale della stagione: il Six Kings Slam, le ATP Finals e la Coppa Davis sono i grandi appuntamenti segnati in rosso sul calendario di Sinner, ma in mezzo naturalmente Jannik potrebbe giocare anche l’ATP 500 di Vienna e il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Ci sono tempi e modi, insomma, per continuare ad aggiornare dei numero davvero spaventosi.