Inter-Cremonese ha dimostrato che Bonny ha tutto quel che serve per diventare un attaccante dominante

La partita del francese è stata una masterclass di movimenti offensivi da centravanti moderno e di scelte da rifinitore purissimo
di Redazione Undici 05 Ottobre 2025 alle 09:13

Per essere uno che spesso si copre un occhio con la mano, ci vede davvero benissimo. Strano paradosso per chi viene chiamato “pirata”, ma è il più generoso di tutti. Aldilà dei tre assist, infatti, la super serata vissuta da Ange-Yoan Bonny contro la Cremonese si misura soprattutto nel lavoro per i compagni, nell’affinità elettiva con Lautaro Martinez, nella ricerca della profondità esplorata in transizione e sulla protezione della palla nelle uscite di Dimarco e Bastoni. Quell’esultanza da corsaro a mimare una benda sul viso, con cui ha festeggiato con San Siro il primo gol in stagione, rimane solo un frammento dei suoi highlights. La miglior notizia possibile per l’Inter che forse dopo diverse stagioni ha trovato quel regista offensivo che tanto cercava.

Il video qui sopra mostra un mix di giocate davvero interessante. La partita del francese va molto oltre il +6 di bonus al Fantacalcio (un gol e tre passaggi vincenti) che comunque già di per sé basta per portarsi a casa con le pantofole il premio di man of the match. Un’ora assolutamente dominante quella dell’ex Parma che non ha sbagliato nulla, neanche un tocco. Sembra una cosa semplice se si gioca in un sistema offensivo rodato, molto meno se si diventa, almeno per 60′, il centro di quel sistema. Nonostante sia stato schierato insieme a Lautaro, Bonny ha fatto la prima punta, interpretando il ruolo a modo suo. È stato un riferimento per i compagni (specialmente sul lato sinistro del campo) senza dare i riferimenti alla difesa della Cremonese. Baschirotto e Ceccherini se lo sono visti comparire e scomparire davanti per tutto il match, non anticipandolo mai.

Una volta piazzato il fisico, poi, non lo sposti più. Uno che potesse fornire questa qualità nelle sponde e negli outlet pass, i tocchi in uscita, all’Inter mancava da un po’. Bonny ha saputo leggere al meglio ogni situazione di gioco, dimostrando uno screening e una capacità di giudizio tutt’altro che scontati per uno che ha corso moltissimo. Un piccolo teaser della sua affinata skill nel ricercare lo spazio migliore in relazione al movimento della difesa avversaria, lo si nota sull’1-0 di Lautaro dopo sei minuti, generato proprio da una corsa in profondità del 14, velocissimo nel servire il capitano solo in area di rigore. Anche nel secondo tempo, però, Bonny ha svariato lungo tutto il fronte d’attacco, fornendo una soluzione di passaggi sia in zona centrale che sulla linea laterale. Un aspetto fondamentale per l’Inter, abituata spesso a esplorare il lato debole (quello dove non c’è il pallone) per sfruttare l’ampiezza dei suoi quinti.

Il 2-0 con cui al 38′ ha blindato i tre punti è un gol da nove puro, in tuffo e in anticipo sul primo palo, infilandosi in mezzo tra Ceccherini e Baschirotto. Il centravanti nerazzurro ha vinto ogni duello, proteggendo il pallone con energia quando l’Inter aveva bisogno di risalire il campo o giocando di prima intenzione quando invece c’era da ripartire velocemente. Con la coda dell’occhio ha sempre guardato il posizionamento dei centrali della Cremonese, prendendogli il tempo e sfruttando la loro indecisione su chi dovesse andare a contrastarlo. Ha retto anche a livello fisico, dimostrando di reggere il contatto con tutti i giocatori della Cremo, decisamente molto strutturati. La sua difesa della palla è stata una masterclass da far vedere a tutti i ragazzi che vogliono diventare dei centravanti di Serie A. Ben conscio di avere meno muscoli degli avversari, ha lavorato sulla copertura della sfera, cercando di nasconderla grazie alla sua altezza.

Si è messo sempre in visione Bonny. Una pacchia per i tre centrali, Barella, Dumfries e Di Marco, ovvero chi di solito comincia l’azione per l’Inter insieme a Calhanoglu, ieri in panchina. Loro sei, così abituati a schemi offensivi codificati, basati sugli scatti di Thuram e gli spostamenti di Lautaro, per una volta hanno respirato, alzando la testa e trovando il 14 sempre lì, disponibile a ricevere. Per questo motivo Bonny è stato cercato così tanto, oltre che per la grande lucidità nei momenti decisivi. Se infatti lo scarico per il 3-0 di Dimarco è abbastanza situazionale, dato che arriva sugli sviluppi di un corner, il filtrante con cui manda in porta Barella per il 4-0 mostra invece tutta la sua abilità nel premiare gli inserimenti dei centrocampisti, scovando linee di passaggio anche in mezzo a un mucchio di gambe. Con serenità, moderazione e talento Bonny si è preso San Siro, che ha ricambiato con una standing ovation al momento della sostituzione con Pio Esposito. Lui ha risposto con un leggero applauso, con quella timidezza che magari non si addice proprio a un pirata, ma calza a pennello con chi sta rubando i cuori dei tifosi piano piano, quasi di nascosto, come il migliore dei corsari.

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