La nuova Golden Goose Arena, a Milano in CityLife, è molto più che una struttura per giocare a padel

Nove campi, 2800 metri quadri e tanti altri spazi dedicati a chi ama il padel. E lo sport in generale.
di Redazione Undici 15 Ottobre 2025 alle 16:58

Ha inaugurato da qualche giorno a Milano il paradiso degli amanti del padel, e che si chiama come il brand che quel progetto lo firma sin dalla sua origine: Golden Goose Arena. 2800 metri quadri suddivisi su nove campi, di cui due all’esterno declinati secondo un gusto più vintage, sei interni e uno dedicato ai professionisti, con telecamere per il tracking e tabellone Led. La nuova struttura, di stanza nell’area di CityLife, ha tagliato il nastro con una cerimonia formale, alla presenza del sindaco di Milano Beppe Sala, ma pure dell’architetto Fabio Novembre (il progetto è firmato proprio dallo Studio Novembre e poi realizzato anche grazie ad Atlante, azienda che sviluppa stazioni di ricarica per veicoli elettrici). A chiudere la cordata, anche l’amministratore delegato di Golden Goose, Silvio Campara. La gestione della struttura sportiva è affidata a CityPadel Milano, associazione sportiva fondata da Lorenzo Alfieri e da Demetrio Albertini, ex centrocampista della Nazionale Italiana che è stato tra i pionieri del gioco nel nostro Paese.

Un gioco, il padel, che, secondo il Ceo Campara «punta tutto un un senso di comunità, liberato dalle ossessioni della performance e dalle aspettative sociali»e che per questo ha attratto l’attenzione di un brand che non è mai stato un marchio “sportivo” in senso stretto, nonostante le sue sneaker siano di certo il prodotto di maggior successo e sinonimo tessile di Golden Goose, nato ormai 25 anni fa. E, proprio per questo motivo, durante quest’anno sono stati nominati a gennaio global brand ambassador del brand la “Dottoressa del Padel” Marta Ortega,  Juan Lebrón (per tre volte numero uno al mondo) e Arturo Coello.

All’interno dello spazio, la propria sessione di gioco o di allenamento con un coach si può prenotare tramite l’app WeSmash, e le racchette si possono noleggiare. Ma non è soltanto intorno al momento atletico che gira la quotidianità del luogo: con due bar e un’area lounge dove poter dedicarsi anche al coworking o rilassarsi, l’Arena ha l’ambizione di diventare un luogo nel quale gli appassionati si incontrano, non solo per una partita defaticante o per un allenamento. Infine, all’interno dello spazio è presente uno store di Golden Goose nel quale è disponibile la linea Star (una collezione di abbigliamento tecnico e sneaker in edizione limitata) che è possibile personalizzare, così come può succedere con borse, racchette e palline realizzate con Babolat. Un format che, come detto da Campara a Pambianco, potrebbe essere replicabile all’estero, e che ha già riscontrato l’interesse di importanti investitori internazionali dall’America alla Cina passando per il Medio Oriente.

Forte di un business florido – secondo i dati economici, nei primi sei mesi del 2025 Golden Goose è cresciuto del 13% rispetto all’anno precedente, fatturando 342 milioni di euro – il brand può quindi passare ad occuparsi del rafforzamento e dell’ampliamento della sua identità, legandosi ad attività sportive che attraggono una comunità in crescita o esplorando, così come molti altri brand di streetwear, una relazione più ravvicinata col mondo dell’abbigliamento sportivo. L’attrazione tra i due settori è innegabile, ed è iniziata ormai quasi più di dieci anni fa, grazie a figure come quella di Virgil Abloh con il brand di streetwear Off-White, e le collaborazioni con Nike. Negli anni, però, l’interesse reciproco tra questi due settori ha trovato diversi modi per materializzarsi: ci sono “i tunnel walk”dei cestisti, ormai vestiti da capo a piedi dai più rinomati stylist; la crescente attenzione anche verso gli sport femminili come nel caso della WNBA e del calcio e il conseguente ampliamento della platea (il 70% dei clienti di Golden Goose è donna, secondo Campara); infine marchi di abbigliamento tecnico che diventano simbolo di una certa identità, in gergo tecnico “lifestyle”, e vengono adottati anche lontani dai luoghi per i quali sono pensati, come nel caso delle giacche imbottite di Patagonia o delle scarpe per scalata di ROA, che è possibile avvisare anche lontano dalle vette, essendosi serenamente inurbate nelle città così come in provincia.

L’Arena è di certo un passo – largo 2800 metri quadri –nella direzione dell’ampliamento della comunità di Golden Goose, che fa l’occhiolino ai padelisti milanesi. Una gruppo sportivo, e non solo sportivo, che di questo luogo sentiva il bisogno, non solo per giocare o allenarsi, ma anche per coltivare una socialità perduta ormai dai tempi del Covid, e che nulla può facilitare come lo sport.

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