Può uno sponsor di una squadra di calcio bloccare la seconda città più grande e importante di Spagna? Sembra assurdo ma può, se di mezzo c’è una degli scontri professionali più lunghi e duri degli ultimi anni sul mercato del lavoro europeo, quello tra taxi e Uber, la società più famosa di noleggio con conducente. I tassisti fermeranno il traffico di Barcellona per colpa…del Barcellona. I blaugrana, infatti, come riferito da Sport, hanno stretto un rapporto commerciale con Uber, gli acerrimi rivali. E poco importa se la protesta ha basi molto friabili, dato che si tratta di una partnership tra due soggetti privati e che l’accordo non tocca minimamente gli interessi o le tutele dei tassisti.
L’annuncio dell’accordo tra il club e l’azienda di NCC, che renderà la multinazionale statunitense partner ufficiale del Barça, ha scatenato la protesta del settore taxi nella capitale catalana. Il sindacato Élite Taxi ha convocato per martedì prossimo un «blocco totale» nell’area metropolitana e una mobilitazione di massa in concomitanza con la partita di Champions League tra Barça e Olympiacos, per protestare contro quella che definisce un’alleanza «con i delinquenti di Uber». La manifestazione inizierà alle 17:00 e durerà fino alle 22:00, con l’obiettivo di paralizzare gli accessi allo Stadio Olimpico di Montjuïc, dove il match è in programma alle 18:45, ma anche di raggiungere le sedi del club per forzare un incontro con la dirigenza.
Come spiegato dal portavoce di Élite Taxi, Tito Álvarez, i tassisti si raduneranno sull’avenida Maria Cristina, di fronte alle Torri Veneziane, da dove partiranno due cortei: uno verso gli uffici del club, in Travessera de les Corts, e l’altro verso l’Estadi Olímpic, dove i taxi circonderanno lo stadio. Il sindacato ha inoltre annunciato picchetti informativi nei due terminal dell’aeroporto di El Prat e alla stazione di Sants, per informare i passeggeri e denunciare pubblicamente l’accordo tra il Barcellona e Uber.
In un comunicato, Élite Taxi accusa la piattaforma americana di «agire da anni fuori dalla legge, sfruttando i lavoratori e danneggiando il trasporto pubblico della città. La categoria dei tassisti di Barcellona dice basta» si legge nella nota. Álvarez ha spiegato che la rabbia all’interno del sindacato è ancora maggiore perché, a suo dire, Élite Taxi aveva cercato in tutti i modi di raggiungere un accordo con il club per migliorare la viabilità attorno a Montjuïc, senza ottenere risposte. «Abbiamo provato a proporre un’intesa, anche non scritta, per creare aree taxi che permettessero di far defluire la gente e di evitare tariffe abusive, ma ci hanno sempre ignorato» ha affermato il portavoce, accusando il Barça di aver scelto Uber «solo per denaro».
Durante il blocco di cinque ore, «non ci sarà nemmeno un taxi in servizio in tutta l’area metropolitana di Barcellona, ad eccezione degli ospedali e dei trasporti per persone con mobilità ridotta» ha precisato. Le proteste, ha aggiunto, continueranno finché il presidente Joan Laporta non rivedrà la decisione. «Gli chiediamo di ripensarci, perché ci sarà un conflitto sociale. Saremo presenti a tutte le partite di Liga e di Champions» ha dichiarato Álvarez, ricordando di essere tifoso del Barça “da sempre”, con persino un tatuaggio del club.
L’intesa sarà ufficializzata mercoledì 22 ottobre durante un evento al Camp Nou. Secondo l’invito diffuso dal club, Uber diventerà il «nuovo partner ufficiale del FC Barcelon». All’incontro parteciperanno il difensore Pau Cubarsí, il CEO del club Manel del Río e il direttore generale di Uber per Spagna e Portogallo, Felipe Fernández Aramburu. L’annuncio arriva in un momento particolarmente delicato nei rapporti tra i tassisti e le piattaforme di trasporto privato (VTC), dopo anni di scontri legali e manifestazioni nelle strade di Barcellona. Il Parlament catalano si prepara infatti ad approvare la nuova legge del Taxi, che mira a fornire un quadro normativo stabile al settore e prevede l’eliminazione degli NCC nelle aree urbane a Barcellona, riservando il servizio esclusivamente ai taxi.